Si terrà giovedì 18 luglio alle ore 18,00 presso la Villetta Pietro De Nava il secondo degli incontri promossi dall’Associazione Culturale Anassilaos congiuntamente con la Biblioteca De Nava nell’ambito dell’Estate Reggina.

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Si terrà giovedì 18 luglio alle ore 18,00 presso la Villetta Pietro De Nava il secondo degli incontri promossi dall’Associazione Culturale Anassilaos congiuntamente con la Biblioteca De Nava nell’ambito dell’Estate Reggina. Al centro della conversazione del Prof. Benedetto Carroccio, Associato di Numismatica all’ Università della Calabria, una riflessione sulla storia  della moneta metallica e un interrogativo. Quando nasce la moneta metallica? Che rapporto ha la sua “invenzione” con lo sviluppo e la nascita del denaro astratto e delle sue misure? L’ esperienza che noi conosciamo ha rapporti con la nascita della moneta cinese? E i tentativi di grecizzare la sua nascita in Anatolia, con cronologie ancora riviste negli ultimi anni, che rapporto hanno con lo sviluppo dell’ ideologia del “barbaro” inferiore e con il colonialismo occidentale? Lo storico greco Erodoto scrive “furono essi [i Lidi] i primi, che noi sappiamo, a battere e ad usare moneta d’oro e d’argento”. Da questa testimonianza una tradizione storiografica  fin qui accolta quasi all’unanimità  ritiene che la prima moneta metallica (coniata) sia nata in Lidia, uno stato localizzato nella penisola anatolica (attuale Turchia)  nel VI secolo a.C. La Lidia si caratterizzava per una economia vivace, e per traffici e scambi intensi grazie anche alla vicinanza con le colonie greche costiere e non stupisce quindi la nascita della moneta come mezzo di scambio. Dalla Lidia si assiste ben presto alla straordinaria rapida e “politica” diffusione della moneta argentea presso tutte le città greche a pochi anni dalla sua introduzione. Per le prime monete si utilizzo l’elettro naturale, una lega di oro e argento  (80% oro e 20% argento)   che si poteva rinvenire in natura soprattutto in Asia Minore. Più tardi venne utilizzato l’elettro artificiale con una lega fissa di oro, argento e rame che consentiva di stabilire diversi rapporti  di valore tra le varie monete a seconda che prevalesse l’uno o l’altro metallo. Forse spetta all’ultimo re di Lidia, Creso, aver creato un sistema monetario bimetallico con monete emesse in oro e argento mentre le poleis greche preferirono l’argento e più tardi (nella seconda metà del V secolo a.C)  il bronzo. Si tratta di un viaggio affascinante che sarà concluso dal primo dei laboratori promossi da Anassilaos a cura del Dott. Domenico Colella. Lo studioso spiegherà il sistema di coniazione di una delle prime monete realizzate nel Regno di Lidia. Si tratta del  terzo di statere in elettro coniato da re Aliatte (610-561 a.C.) a Sardi che presenta un immagine realistica di un leone a fauci spalancate sovrastato dall’immagine di un sole radiante. Si pensa che il leone, simbolo di regalità e di forza, rappresentasse il sovrano, mentre il simbolo solare sopra la testa del leone, definito “sprazzo di sole” dagli studiosi, rappresentava la benedizione da parte delle divinità che guidava la forza ed illuminava la saggezza del re. Il leone, forse inizialmente rappresentazione di Baal, il dio supremo dei lidi, divenne il simbolo di forza della sovranità dinastica Mermnade e venne riprodotto su tute le monete successive del regno. Il pubblico presente potrà coniare da sé la moneta del sovrano lidio sperimentando l’antica tecnica.

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