Pubblichiamo nella sua stesura integrale un intervento a firma di Rosellina Alessandria (Vibo Valentia).
Sarei molto contenta se un giorno passando da Piazza Antonino Murmura con un nipotino poter raccontare di aver conosciuto il senatore Murmura e di come la piazza si animava il venerdì sera quando rientrava da Roma e c’erano tante persone ad aspettarlo per essere ricevute da lui per chiedere un consiglio o sottoporre al suo occhio vigile qualche situazione che non andava bene a Vibo e nel circondario e questo via vai di persone a volte continuava anche fino alla tarda mattinata della domenica.
Il portone del palazzo sempre aperto, il volto tirato ed il via vai delle auto blu nel periodi in cui aveva incarichi di governo per me ragazza di provincia abituata ad una vita tranquilla mi facevano capire che in città avevamo una persona veramente importante ed in quei periodi a Vibo ci siamo sentiti tutti un po’ importanti ed orgogliosi di essere vibonesi. Ed anche di quando non più senatore spesso lo si poteva incontrare in questa stessa piazza e sempre gentile salutava calorosamente tutti i passanti che gli rivolgevano lo sguardo! E vorrei raccontargli anche che ai vibonesi della mia generazione ha insegnato tante cose innanzitutto ad essere tenaci ed a credere ai sogni perché nessuno di noi pensava che Vibo sarebbe potuta diventare provincia mentre lui sin da quando ero bambina è sempre stato un fervido sostenitore. Non intitolargli quella piazza e scegliere un altro luogo per i vibonesi che lo hanno conosciuto significa cancellare parte di quel potere evocativo che il luogo in se stesso suggerisce.