L’oro rosso della Calabria, storia miti e leggende della rossa di Tropea è l’ultimo saggio pubblicato dall’antropologo Pino Cinquegrana per i caratteri Libritalia editore

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L’oro rosso della Calabria, storia miti e leggende della rossa di Tropea è l’ultimo saggio pubblicato dall’antropologo Pino Cinquegrana per i caratteri Libritalia editore. Pagina dopo pagina attrae il lettore che viene subito coinvolto nella storia dei luoghi quanto nelle vicende che seguono, nello scandire dei tempi, la preparazione del terreno, la piantagione e l’estirpazione della rossa di tropea. Un lavoro sul campo che l’autore ha seguito da vicino presso le aziende più significative nei territori di Briatico, Tropea, Parghelia. Luoghi che in passano erano coltivati per il cotone e di seguito divennero immense distese verdi, con la coda dalla palla bianca ed, infine, gustosa cipolla da consumare in mille modi anche per i suoi valori nutritivi. Uno studio che si sofferma su diversi punti socio-economici e culturali: il pagamento, in passato, con la cipolla (quasi a ricordare quello dei pescatori con n il tonno o i contadini con il grano); l’esorcizzazione del terreno che dovrà accettare la piantina di cipolla; il suo commercio con le Americhe dove ai porti erano attese le lunghe trecce rosso-viola a sostanziare le gustose pietanze a base di cipolla: insalate, con la pasta insieme alle alici. Ma anche per lenire eventuali punture di vespe! Storie una dietro l’altra fino a ricordare quanto persino i Templari coltivavano consumavano la cipolla delle precettorie lungo la Costa Viola. Non  manca il riferimento al mito classico.  Combatteva i disturbi, le irritazioni o i bruciori provocati dal malocchio: bastava mangiare cipolle bollite, bevendone anche l’acqua.  Le ragazze indecise fra vari pretendenti incidevano su varie cipolle l’iniziale del nome di ogni spasimante, poi le sistemavano su un’asse del solaio: la cipolla che per prima germogliava, corrispondeva all’uomo da scegliersi come fidanzato. Un lavoro che passa anche attraverso una serie di interviste ai produttori lungo l’asse Amantea-Briatico-Capo Vaticano. Oggi questo ortaggio arriva quasi in tutte le città italiane, paesi europei come Parigi quanto in Canada e in Australia. Una modernità diventata persino panettone natalizio e gustosissimo gelato.

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