Con un incontro sul tema “dell’aprire et serrare la porta santa….”/storia e immagini degli Anni Santi”, promosso congiuntamente dalla Associazione Anassilaos e dalla Biblioteca De Nava, che si terrà giovedì 19 dicembre alle ore 16,45 presso la Sala Giuffrè della Biblioteca, il Sodalizio reggino conclude l’attività per il 2024, proponendo una riflessione religiosa e insieme storica sul Giubileo dell’anno 2025 che sarà aperto il prossimo 24 dicembre. Sarà Don Luigi Cannizzo, Parroco della Parrocchia “Santa Maria della Candelora” in Reggio Calabria nonché docente di teologia liturgico – sacramentaria presso l’Istituto Teologico “Pio XI” e l’Istituto Superiore di Scienze Religiose “Mons. V. Zoccali” di Reggio a illustrare il significato e la valenza, ancora ai nostri giorni, di un antichissima tradizione che risale al 1300, mentre Stefano Iorfida ricostruirà con una serie di slades il dipanarsi di un evento che nel corso dei secoli ha incontrato e si è scontrato con le turbolenze della storia europea. A portare i saluti della Biblioteca del Nava la Responsabile Dott.ssa Daniela Neri. La parola “Giubileo” deriva dall’ebraico “yobhel” (letteralmente “il corno del capro) e riguardava una solennità che si celebrava ogni cinquanta anni in Israele annunciata dal corno del capro. Con ogni probabilità si trattava di un evento che rimetteva in gioco i ruoli e i rapporti sociali ed economici della società ebraica. Per venire alla nostra storia si racconta che nella sera del 24 dicembre del 1299 una folla imponente affollasse a Roma la basilica di San Pietro. Il pontefice Bonifacio VIII chiese ragguagli e lumi su quanto stava accadendo e scoprì che per una antica consuetudine allo scadere di ogni secolo una folla enorme si accalcava alle Tombe degli Apostoli chiedendo ad essi la remissione dei peccati. Qualche mese dopo, il 22 febbraio del 1300, con la bolla “Antiquorum habet” istituiva il Giubileo e la piena remissione dei peccati stabilendo altresì la visita alle basiliche di San Pietro e San Paolo e fissando ad ogni cento anni il Giubileo. Nel 1343 il papa avignonese Clemente VI con la bolla “Unigenitus Dei Filius”, stabilisce invece che la celebrazione del Giubileo debba tenersi ogni cinquanta anni tenuto anche contro della brevità della vita umana e lo fissa al 1350. Tra le Basiliche da visitare egli aggiunge anche quella di San Giovanni in Leterano. Più tardi sempre l’avignonese Gregorio XI, colui che riportò il Papato a Roma, inserì tra le Basiliche da visitare quella di Santa Maria Maggiore. Il suo successore Urbano VI, pressato dai Romani cui non sfuggiva il valore anche economico dell’evento, pensò di anticipare il Giubileo fissandolo ogni trentatré anni in memoria della età di Cristo, e lo indisse per il 1390. A celebrare l’Anno Santo fu comunque il successore Bonifacio IX al quale tocco anche il privilegio di celebrare, pur senza alcuna bolla di indizione il Giubileo del 1400 in ossequio alla consuetudine dei cento anni. Sarà Papa Martino V, dopo il grande Scisma conclusosi a Costanza con la sua unitaria elezione, a riproporre i trentatré anni indicendo il Giubileo per il 1423. Forse in quella circostanza fu celebrato il rito dell’apertura della poeta santa o aurea. Papa Niccolò V stabili di ripristinare l’intervallo di 50 anni tra un giubileo a l’altro e fissò il prossimo al 1450 con la bolla “Immensa et innumerabilia” del gennaio 1449. Fu un Giubileo che vide la partecipazione di una folla immensa per il quale è accertata l’apertura in San Pietro della “Porta Aurea” o “Santa”. Fu poi Paolo II il 19 aprile del 1470 con la bolla “Ineffabilis providentia” a stabilire che i Giubilei dovessero essere celebrati ogni 25 anni a cominciare dal 1475 e così fu da allora fino ai nostri giorni. Il Giubileo del 1475 fu però celebrato dal successore Sisto IV il quale fissò al 24 dicembre (data tuttora in uso) del 1475 l’apertura della Porta Santa. Da allora in poi dunque e fino ad oggi viviamo una tradizione che si protrae nel tempo con due sole eccezioni dovute della storia. Nel 1800 papa Pio VII, eletto a Venezia dopo la morte del suo predecessore Pio VI prigioniero di Napoleone, non proclamò alcun Giubileo. Lo stesso avvenne nel 1850, all’indomani della Rivoluzione del 1848 e della Repubblica Romana. Il Papa Pio IX concesse una indulgenza plenaria in forma di giubileo. Accanto a questi che sono “Giubilei Ordinari” la Chiesa e la storia conoscono “Giubilei Straordinari” per celebrare eventi particolare (nel Novecento nel 1933 e nel 1983 in ricordo della morte di Cristo voluti da Pio XI e Giovanni Paolo II; nel 2015 il Giubileo della Misericordia di Papa Francesco) o l’assunzione al pontificato di un nuovo pontefice. Anni speciali sono stati sempre celebrati nel tempo quali l’Anno Mariano (1954 per il Centenario del Dogma dell’Immacolata Concezione) o per impetrare la grazia divina in momento di particolari difficoltà della Cristianità o di un particolare pese cristiano.
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