Il 6 febbraio 2025 Donald Trump ha dato un’ulteriore prova di arroganza e di totale lontananza dalle istituzioni internazionali nate dopo la Seconda Guerra mondiale, successivamente alla fondazione dell’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU), firmando un provvedimento che prevede sanzioni alla Corte Penale Internazionale (CPI), accusata di “intraprendere azioni illegali contro gli Stati Uniti e il nostro stretto alleato Israele” e “reputando come irricevibile il mandato d’arresto internazionale emesso a novembre dalla Corte contro il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e contro l’ex ministro della Difesa Yoav Gallant”.
Pochi giorni dopo 79 Paesi firmano una dichiarazione a difesa della CPI, ma l’Italia del Governo Meloni non firma, schierandosi con le nazioni che sono sempre più allineate al fianco del Presidente degli Stati Uniti ed allontanandosi dalle nazioni europee ed extra-europee che ritengono gravi le accuse nei confronti della Corte Penale Internazionale.
Contemporaneamente la stessa CPI replica a Trump deplorando “la decisione dell’amministrazione statunitense di imporre sanzioni al procuratore capo Karim Khan”, riaffermando l’impegno “a continuare a svolgere il suo mandato nell’interesse di milioni di vittime innocenti di atrocità” ed invitando i 125 Stati firmatari dello Statuto di Roma “la società civile e tutte le nazioni del mondo a unirsi per la giustizia internazionale”.
AMPA venticinqueaprile condanna gli atteggiamenti del neo Presidente degli Stati Uniti e ritiene gravi le posizioni del Governo Meloni che sono in netto contrasto con i più importanti Paesi dell’Unione Europea e con la storia della politica estera italiana.
Reggio Calabria, 14 febbraio 2025
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