Gioia Tauro: l’arch. Carmelo Raco artista di fama internazionale ha realizzato la modellazione in cera del reliquiario che conterrà la reliquia di Sant’Ippolito Martire

Nessun commento Share:

Domenica 15 settembre 2024 la comunità di Gazzaniga, città lombarda dove vengono custodite le ossa di Sant’Ippolito Martire , ha donato alla Parrocchia   Sant’Ippolito Martire di Gioia Tauro, una reliquia   del Santo, patrono della città.

Don Antonio Scordo, nel corso della sua omelia, ha sottolineato l’importanza del momento, che segnava l’inizio di una nuova era per la città, un’epoca in cui Sant’Ippolito “visita questa città e vi rimane”.

Don Scordo. ha sottolineato come Sant’Ippolito ha sempre rappresentato un importante punto di riferimento non solo per la città, ma anche per  tutto il comprensorio.

Dopo l’arrivo della reliquia don Antonio Scordo, ha commissionato all’arch.  Carmelo Raco, artista di fama internazionale, la realizzazione di un reliquiario, che sarà inaugurato il 13 agosto, giorno in cui la città festeggia il suo santo Patrono.

Siamo stati nello studio dell’artista che ci ha gentilmente concesso di visionare l’opera ed ha dialogato con noi.

1)Arch. Raco lei ha realizzato la modellazione in cera del reliquiario, ci può raccontare la genesi dell’opera?

Subito dopo l’arrivo della reliquia, don Antonio mi ha commissionato l’opera, illustrandomi il suo pensiero , da lì è nata l’idea di come realizzarla.

L’opera è composta da 4 cavalli che si impennano e reggono l’altare, dove ci sono due bellissimi angeli che tengono tra le loro mani la reliquia.

La composizione verrà poi chiusa in una teca in argento e cristallo, dove sarà sormontata alla cuspide dalla croce, con le palme segno del martirio, che saranno realizzate in oro.

La lavorazione attuale è in cera, ma poi sarà definitivamente trasformata in argento con la tecnica della fusione detta “a cera persa”.

Sottolineo che sarà  realizzata in argento 925, dono dei fedeli , appositamente per  la realizzazione del reliquiario.

Alla fine della lavorazione, l’argento verrà patinato per dare all’opera l’effetto chiaro-scuro più accentuato e  dopo sarà collocata su una base di marmo.

2) Quali emozioni ha provato nel realizzarlo?

Sono fortemente religioso, e per questo è stata per me una grandissima emozione, ho dovuto racchiudere la storia di questo grande Santo che è stato dilaniato dai cavalli per ordine dell’Imperatore Valeriano nel 258 d. C.

I  cavalli che io ho realizzato simboleggiano quattro stati d’animo diversi, carichi di energia e vitalità.

Vorrei precisare che non alludono alla morte come fine, ma come rinascita.

I cavalli reggono l’altare divenendo parte di esso.

Sull’altare i due angeli sono sereni, perché indicano la santità e fra le loro mani reggeranno la reliquia.

Ho provato un’emozione fortissima perché ho realizzato un’opera che è collegata alla santità, al divino.

Non ultimo Sant’Ippolito è patrono della mia città.

3) Quando sarà inaugurata?

Sarà inaugurata il 13 agosto, giorno in cui la Chiesa ricorda Sant’Ippolito

4) Ci può illustrare il metodo di realizzazione dell’opera?

Innanzitutto ho dovuto fare uno studio molto attento sull’anatomia dei cavalli, in quanto molto più particolareggiati rispetto alla composizione.

Ho studiato anche la tecnica costruttiva delle cere, per poter arrivare all’opera definitiva così come io l’avevo progettata.

La stessa cosa ho fatto  per realizzare gli angeli, perché dovevano essere uguali al mio disegno originale.

Sulla tovaglia dell’altare c’è un fregio, che raffigura la facciata della Chiesa con sopra modellato un bassorilievo con Sant’Ippolito a cavallo.

Ci tengo a precisare che il tutto è stato realizzato ad occhio nudo, non mi sono servito di nessuna lente.

Come strumenti ho usato: bisturi, stecche, la lampada ad alcool e fogli di cera sottili.

Anche se la cosa fondamentale che ho usato è stato l’amore e naturalmente le abilità tecniche.

Dal dinamismo della base si arriva alla santità.

5) In quanto tempo l’ha realizzata?

In tre mesi e sono soddisfatto. Adesso sarà la fonderia di Palermo Amato che realizza arte Sacra, ad ultimare il tutto.

Condividi questo Articolo
Previous Article

Ecco i prossimi sei  appuntamenti prima della sosta Pasquale, dell’Associazione Incontriamoci Sempre di Reggio Calabria, presieduta da Pino Strati

Next Article

CGIA: 349mila persone in povertà energetica in Calabria. L’analisi del sindaco di Cinquefrondi  Michele Conia

You may also like