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Nell’ambito della Kermesse Forme e Colori a Sala Fallara, fortemente voluta e organizzata dal Rotary Club Gioia Tauro, presieduto dall’avv. Vincenzo Barca e con la direzione artistica del rag. Antonio Castellano;  l’arch. Carmelo Raco ha tenuto una conversazione dal tema:“Il Giudizio Universale-La Parusia”.

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Nell’ambito della Kermesse Forme e Colori a Sala Fallara, fortemente voluta e organizzata dal Rotary Club Gioia Tauro, presieduto dall’avv. Vincenzo Barca e con la direzione artistica del rag. Antonio Castellano;  l’arch. Carmelo Raco ha tenuto una conversazione dal tema:“Il Giudizio Universale-La Parusia”.

L’evento si è svolto a Sala Fallara, sede della Kermesse.

Dopo i saluti del rag. Castellano e dell’avv. Barca, i quali si sono soffermati sull’importanza della tematica; l’arch. Carmelo Raco artista di fama internazionale,  si è soffermato sulla storia

dell’ opera “Il giudizio Universale” nell’arte, servendosi anche  delle immagini.

La Parusia è la seconda venuta di Cristo sulla terra.

Il primo a rappresentarla fu Giotto.

L’ affresco di Giotto, è databile dal 1303 al 1306 circa , facente parte del ciclo della Cappella degli Scrovegni in Veneto a Padova.

Occupa l’intera controfacciata e conclude idealmente la Storia umana e le Storie.

Giotto descrive un paesaggio infernale, descrivendolo con rocce, valli profonde, colline, sacche, corrispondenti ai vari gironi.

Questo gli consente di moltiplicare gli episodi rendendo la narrazione ricca e dinamica. A lato della croce si trova un gruppo di figure sospinto da diavoli neri verso il centro dell’inferno.

Il Giudizio Universale di Giorgio Vasari e Federico Zuccari  a Firenze sotto la Cupola di Santa Maria del Fiore raffigura il Giudizio Universale tra allegorie. Fu commissionato prima da Cosimo I a Giorgio Vasari, che realizzò i cartoni preparatori e dipinse in affresco i registri sommitali.

E’ un affresco di 3600 mq con 700 figure.

Il Giudizio Universale dipinto da Luca Signorelli per la Cappella di San Brizio nel Duomo di Orvieto. In una serie di scene sempre più drammatiche, si alternano vari episodi, con le manifestazioni di demoni e dell’Anticristo, in una sintesi di quelli che erano stati i timori millenaristici di una possibile fine del mondo che avevano percorso l’Europa all’avvicinarsi dell’anno 1500. Signorelli rinnova il tema antico del Giudizio finale e si pone come grande anticipatore dell’opera di Michelangelo.

La grandiosa composizione, realizzata da Michelangelo tra il 1536 e il 1541, si incentra intorno alla figura dominante del Cristo, colto nell’attimo che precede quello in cui verrà emesso il verdetto del Giudizio( Matteo 25,31-46)). Il suo gesto, imperioso e pacato, sembra al tempo stesso richiamare l’attenzione e placare l’agitazione circostante: esso dà l’avvio ad un ampio e lento movimento rotatorio in cui sono coinvolte tutte le figure

E infine l’opera di Peter Paul Rubens  che si trova a Monaco di Baviera.

A seguire il numeroso, attento e qualificato pubblico ha potuto contemplare il Giudizio Universale dell’arch. Raco.

Opera pittorica eseguita con la tecnica aerografo digitale su tela.

Formato 200x 150. L’opera nasce da una ricerca particolareggiata dove l’arch. Raco ha trasferito la sua arte, la sua anima e la sua spiritualità, dopo un attento studio dei Vangeli in particolare la Parusia.

Un opera che ammalia l’anima , dove colpisce il tumulto del cielo, la bellezza deli angeli, Gesù invaso dalla luce e racchiuso in una mandorla, frutto che si avvicina alla Risurrezione.

La Madonna è quella di Portosalvo, omaggio a Gioia Tauro.

Gli apostoli , i dannati,  tutti rappresentati  con assoluta perfezione.

Un’opera che rappresenta un dono per l’anima.

L’evento è stato magistralmente intervallato dalla straordinaria voce di Margherita Pietropaolo accompagnata da Peppe Comerci.

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