Dal 23 marzo, giorno dell’inaugurazione, è possibile visitare presso la Sala degli Stemmi della Cattedrale Santuario “Maria SS. Annunziata” di Oppido Mamertina la Mostra: “Ac Antistite Illustrissimo” su Mons. Giuseppe Maria Perrimezzi, Vescovo di Oppido (1714-1734) a cura di Don Giuseppe Papalia-Rettore della Cattedrale.
Si possono ammirare, tra gli altri oggetti, appartenuti al presule, la pianeta e la stola in raso di seta ricamato in argento che fanno parte di una serie di vesti liturgiche da lui utilizzate negli anni del suo episcopato oppidese.
L’appartenenza Mons. Perrimezzi si desume dal blasone ricamato sul verso, in basso al centro, della pianeta.
Un leone rampante di fronte ad un albero fiancheggiato da una stella, il tutto racchiuso in uno scudo sormontato da un sole raggiato, personalizzano il parato e permettono di datarlo.
Il cappello con i cordoni e le dodici nappe identificano la dignità vescovile di Mons. Perrimezzi.
La decorazione della pianeta, sia sul recto che sul tergo, è scandita da una ricca decorazione a ricamo in fili d’argento che, sul fondo violaceo del raso di seta, descrive motivi floreali ed elementi fogliacei raccordati a volute ed esili steli.
Mons. Giuseppe Maria Perrimezzi (1714-1734), nacque a Paola il 17 dicembre 1670.
Frate minimo, maestro di sacre dottrine, fu promosso al soglio vescovile nel 1706 e, prima di essere trasferito ad Oppido, fu Vescovo nella Diocesi di Ravello e Scala. Insediatosi ad Oppido nel 1714, egli volle conoscere a fondo la nuova circoscrizione e avviò le iniziative più svariate per scuotere la gente dal plurisecolare torpore.
Fece rispettare le regole comportamentali per stare in chiesa, per esempio pretendendo che gli uomini pregassero in ginocchio, che stessero a capo scoperto, che deponessero fuori lo schioppo.
Invitò a non passeggiare e a non chiacchierare dentro il luogo sacro e indusse gli ecclesiastici a vestire la talare e ad astenersi dal gioco dei dadi. Cercò di stimolare il dialogo culturale tramite la creazione di due Accademie.
Ampliò e abbellì l’Episcopio, dotò la Biblioteca di libri e fu attento alla necessità e alla formazione spirituale dei giovani seminaristi.
Adornò la Cattedrale con nuove suppellettili e oggetti preziosi; appose il suo stemma sui paramenti pontificali tra i quali andavano distinti il violaceo e il verde di serica stoffa fiorata in oro con elegante disegno, il rosso e il nero con borchie e galloni d’argento.
Morì il 17 febbraio 1740.
Insieme a questa mostra si può ammirare anche la mostra itinerante:
“Gaudent Angeli” il Culto dell’Assunta nella Diocesi di Oppido M.-Palmi a cura dell’Ufficio Diocesano per i BCE.
Da secoli l’arte celebra l’evento che la Chiesa ha riconosciuto come dogma nel 1950.
Ricordiamo che il primo Vescovo che ha chiesto al Papa il riconoscimento del dogma dell’Assunzione di Maria, è stato Mons. Virdia nativo di Varapodio del quale nel Museo Diocesano si conserva la croce pettorale.
Inoltre è doveroso sottolineare che tutti i grandi Artisti del passato ed anche odierni hanno sviluppato il tema dell’Assunzione.
La mostra itinerante Gaudent Angeli, presenta quasi tutte le immagini (statue, dipinti, disegni, metalli) presenti nella Diocesi. Oppido M.-Palmi.
Le mostre fanno parte della proposta realizzata per vivere il giubileo respirando la Bellezza dell’arte del territori: “La speranza e le vie dell’arte” presentata in un dèpliant disponibile sia in forma cartacea che scaricabile online.