“A parlar bene di Trump, spesso ci si azzecca”, diceva un anti Andreottiano. E’ avvilente vedere i detrattori di Trump e gli eterni indecisi della via di mezzo che, per autorizzarsi a spendere una parola a favore, devono fare un preambolo di genuflessioni verso il mainstream e il politicamente woke corretto, introducendosi con frasi fatte rigorosamente negative, altrimenti sentono negata la licenza di poter dire che forse Trump non è il lupo cattivo e il pazzo che vogliono farci credere, ma è un astuto presidente che sta riportando l’America al centro del mondo, per come promesso in campagna elettorale. Sono gli stessi acritici e genuflessi al presidente Biden, quello che inciampava sulle scalette dell’aero, che dava strette di mani nel vuoto e la cui demenza senile veniva decantata come massima espressione di un alto quoziente d’intelligenza.
Sfiancare la Cina all’interno della posizione di forza esercitata nei BRICS, è l’obiettivo principale di Trump e lo fa usando la Russia, per staccarla dall’influenza cinese allettandola con la pace in Ucraina e con accordi strategici ed economici privilegiati, mentre l’Europa sempre meno influente e auto isolata sul piano interno occidentale, mostra la sua vera natura corrotta cercando di riarmarsi per favorire la potente lobby delle armi e, dall’altro, è costretta ad uscire allo scoperto dimostrando di privilegiare la cooperazione economica con la Cina che aveva sempre attivato, con coperture di triangolazioni tramite tangenti delle lobby del Qatar, Marocco e il recente caso della cinese Huawei ed altri speculatori internazionali delle multinazionali, specie dopo il blocco imposto dagli USA sulla nuova Via della seta.
Xi Jinping, sa che non può più reggere la sua economia solo con l’esportazione, come fatto negli ultimi trenta anni, perché è finita la globalizzazione. Xi Jinping deve avere una spinta, un aiutino esterno, per giustificare l’imponente riconversione industriale interna che dovrà mirare ad importare dal mondo e senza più quei dazi imposti unilateralmente che hanno favorito e finanziato in maniera complice l’espansione cinese, tollerato per decenni dal sottostante fine della sinistra statunitense di implementare e finanziare in maniera occulta quella globalizzazione ideologica e speculativa del Nuovo Ordine Mondiale a guida cinese, interrotta da Trump.
Secondo diverse fonti, tra cui il South China Morning Post, i leader dell’Unione Europea stanno pianificando un viaggio a Pechino a fine luglio per un vertice con il presidente cinese. Il vertice mira a “baciare il fondoschiena” a Xi Jinping, per riallacciare i rapporti con Pechino, in occasione del 50° anniversario delle relazioni diplomatiche tra UE e Cina. La decisione di tenere il vertice in Cina, rompe con il consueto protocollo di alternanza di sedi, dato che anche l’ultimo vertice si è tenuto in Cina.
Questa mossa indica l’impegno dell’UE ad affrontare le questioni commerciali e a rafforzare i legami con la Cina, soprattutto alla luce delle tensioni commerciali in corso con gli Stati Uniti sotto l’amministrazione del presidente Donald Trump. La mossa dell’UE è poco credibile tra gli stessi stati europei perché mira agli interessi particolari per le case automobilistiche tedesche che si trovano maggiormente esposte nell’affrontare i potenziali impatti dei dazi statunitensi.
La Cina adesso dovrà iniziare ad approvvigionarsi alfine di produrre per il suo mercato interno, costretta ad aumentare il reddito e i salari a causa della contrazione dell’export, costi ormai troppo bassi e troppo sperequativi con un malumore crescente tra la sua variegata popolazione operaia di una classe media cinese in difficoltà. Questa recente sfida a due, sui dazi, alzati assurdamente da Trump, ma tatticamente al 125% e al 145% come risposta cinese, è la strategia d’impatto che serve per contrastare la fornitura di componenti chimici per il Fentalyn che importano dalla Cina sia il Canada che il Messico per realizzare il prodotto finale.
Un traffico illecito che Trump vuole sconfiggere per salvare il suo popolo martoriato dalle droghe. Poi, dopo questa prima fase, con il blocco di 90 giorni Trump avrà il tempo di trattare con 70 paesi tra questi la Repubblica democratica del Congo disposta a concedere le materie prime a Trump, pur di intervenire per porre fine al conflitto con il Ruanda prendendo due piccioni con una fava sfilando alla Cina l’influenza esercitata sul Congo.
Nel frattempo, giocando su più tavoli, Trump privilegerà un rapporto diretto con la Cina i quali, insieme, nel tavolo della realpolitik della fine del globalismo, potranno lavorare sui nuovi fronti del prossimo scenario futuro in un confronto/scontro sull’import export tra i prodotti cinesi e americani posizionandosi entrambi, da leader incontrastati, sulla nuova piattaforma anti globalizzazione da fornitori/consumatori principali sulle nuove aree geopolitiche d’influenza, rispetto al sottostante e secondario resto del mondo.
E’ lo Stato Profondo il vero nemico di Trump, dei popoli e delle nazioni, ma che è quello attualmente più organizzato a livello globale, perché aggressivo nel vedere il proprio nefasto progetto crollare e, i colpi di coda, sono i più pericolosi. Molti governanti sono sotto schiaffo del Deep State e delle lobby corruttive, spesso complici e costretti a cedere a compromessi di illegalità, assumendo posizioni anti democratiche a tutti i livelli. Trump sta scompaginando ogni giorno il mondo con i dazi annunciati e ritirati, impedendo ai suoi nemici di poter programmare le contromosse.
A questi nemici e alle subdole nazioni controllate si riferisce volgarmente Trump nel dire che, pur di ritirare i dazi, gli stanno “baciando il fondoschiena”, rimarcando, in così volgare modo un metodo mediatico efficace, avendo ormai monopolizzato, in solo tre mesi, gli utili idioti dei media mondiali del Deep State che sono polarizzati verso una attenzione morbosa su Trump, riconoscendogli direttamente o indirettamente la sua autorità mondiale, quella che lui vuole adesso che venga ricondotta agli Stati Uniti d’America della Carta Costituzionale e non più a quella riconducibile agli USA dei corrotti che è in mano alle Corporation delle multinazionali e dei banchieri.
Queste organizzazioni hanno corrotto e drogato il sistema mondiale, esautorando anche l’autorità e la centralità delle amministrazioni americane precedenti, non ultima l’emblematica presidenza Biden che, analizzando i fatti, appare evidente che i militari cosi detti Cappelli Bianchi, abbiano parallelamente operato per controllare da lontano la stessa presidenza, lasciando intendere che, con una legge sulla Devoluzione americana, Trump, in realtà, operando con Ordini Esecutivi emessi nella sua precedente amministrazione, non abbia mai smesso di essere il Comandante in capo fedelmente riconosciuto dagli stessi alti militari. Si spiegherebbero, così, i continui attacchi politici dei DEM e della magistratura ricevuti durante la presidenza Biden, sotto la regia dell’alta “eminenza grigia” delle trame e delle guerre interne agli USA, nonché esterne in medio oriente, già innescate in Iraq, poi in Afghanistan, nei Balcani, ancora con le primavere arabe, ISIS, Libia, Siria e Ucraina: il premio Nobel Barak Obama.
La Devoluzione è regolamentata dalla “Direttiva del Presidente sulla sicurezza nazionale/nspd 51” e sembra essere stata adottata anche da precedenti presidenti degli USA, quali Obama, Clinton e Bush. Questi, a differenza di Trump che ha gli alti militari che lo sostengono, hanno demandato pian piano al Deep State la continuità di governo, non revocabile, durante tutti i frequenti casi di emergenza nazionale sempre mantenuti attivi da guerre infinite. Un sistema che ha aggirato da decenni il controllo istituzionale democratico, a favore di un permanente governo ombra. Un potere che non può essere revocato dagli elettori non è democratico. È una tirannia avvolta nel segreto.
Trump ha imbastito una rete di Ordini Esecutivi sin dalla sua prima presidenza, a dimostrazione che non è uno sprovveduto. Tra questi vi sono i cruciali tre Ordini Esecutivi (EO) 13818, 13848 e 13959 che sono i catalizzatori di questo cambiamento sismico alla base della nuova struttura del potere globale. Con l’EO 13818 prende di mira i violatori dei diritti umani e gli attori corrotti in tutto il mondo. L’EO 13848 infligge un duro colpo a coloro che sono coinvolti nell’interferenza elettorale. L’EO 13959 prende di mira coloro che sono legati al complesso militare-industriale della Repubblica Popolare Cinese.
Tre EO che sono nati con il supporto degli alti comandi militari che nemmeno l’amministrazione Biden è riuscita a revocare. In questi giorni si è aggiunto un quarto significativo EO che mira a colpire il dipartimento del Pentagono, dichiarando guerra a ogni truffa sulle armi a budget nero, sforato e intascato dai globalisti. Per decenni, il Pentagono è stato il fiore all’occhiello dello Stato Profondo. Miliardi riciclati in progetti fasulli. Ritardi fasulli. Costi fasulli. Non si è mai trattato di difendere gli Stati Uniti, ma di arricchire gli addetti ai lavori, comprare il silenzio e mantenere il controllo.
La manovra militare a tenaglia contro la Mafia Kazariana anglo-euro-americana, poi allargata alla Cabala sionista-esoterica e, in fine, meglio organizzata sotto il nome di Deep State di un governo ombra mondiale, è partita con l’uccisione di John Fitzgerald Kennedy nel 1963 fino ai giorni nostri. Dalla teoria del complotto attingiamo la notizia che un gruppo di militari fedeli, conosciuti di recente sotto la sigla “Q” e denominati in gergo militare “Cappelli Bianchi”, abbiano iniziato a far circolare sin dall’ottobre 2017 una operazione classificata che sarebbe in atto.

Una operazione “Q” a suo tempo classificata segretissima, quando si era in una epoca in cui la guerra nucleare tra l’Unione Sovietica e gli USA era considerata altamente reale, elevata a livello “Q Clearance”, secondo i reali parametri di sicurezza del Dipartimento dell’energia degli Stati Uniti. Da questa classificazione si sarebbe avviata una sofisticata intelligence su più fronti tra dipartimenti e con la CIA, utilizzata anche come azione di guerra psicologica in una Matrix sempre più consolidata. A stravolgere la narrazione è stata la saga dei film “Matrix” che con la teoria del complotto di “Q” ha iniziato ad insinuarsi offrendo al popolo la possibilità di una scelta del libero arbitrio di una pillola blu rispetto a quella rossa, ormai consapevoli della radicata e corruttiva forza del Deep State.
A rafforzare il legame con le radici che riportano a JFK è il motto “Dove va uno, andiamo tutti” (Where We Go One, We Go All) anche tradotto con il motto “Uno per tutti, tutti per uno”, che è una frase scritta sulla campana della barca a vela che era di John Fitzgerald Kennedy. Ma “Q” è anche la lettera che compare nel giardino del parco del cimitero militare di Arlington adiacente alla tomba monumentale di JFK. Insomma, gli ingredienti ci stanno tutti per una trama da spy story.
Sorprende che per una teoria del complotto si siano mosse tutte le agenzie di intelligence e tantissimi sono gli articoli e le citazioni dei giornali mondiali, con tanti libri dedicati al riguardo, tutti ad affannarsi a descrivere morbosi dettagli per screditare tale realtà teorica, ampliata nella fantasia del termine “QAnon”, dove gli Anon sarebbero inventati dai no-complottisti per associarli a un movimento di persone strampalate, di “sciamani” o meglio, di Soldati Digitali. Per la psicosi di “Q”, gli articoli e le citazioni negative superano di gran lunga i post a sfavore creando una cassa di risonanza tale da far dubitare sul sincero discredito della parte critica, facendo nascendo il dubbio che si è voluto colpire un insinuante movimento a favore di Trump, anziché una teoria del complotto.
“Q”, è stata altresì ben alimentata inserendola nel contesto di una guerra psicologica, con “drop” che erano messaggi che anticipano i fatti, sfruttando la tecnica militare della “profezia che si auto avvera”, conosciuta anche come “effetto Pigmalione”, la quale funziona con notizie pilotate che terrorizzano il nemico fino a portarlo a commettere una serie di errori che, se sfruttati a dovere, lo condurranno a far avverare le trame in maniera controllata e, come un boomerang, si ritorceranno fatalmente contro il nemico.
Trump in questo scenario del complotto pare sia stato il prescelto per gli USA, Putin per la Russia e Xi Jinping per la Cina. Altri ne farebbero parte. Tutti e tre insieme avrebbero riunito alcune forze militari speciali sotto massima copertura per sconfiggere il comune nemico che è il Deep State. Un termine non a caso coniato e diffuso da Donald Trump dal 2017 sotto derisione della stampa mondiale, oggi diventato un concetto di risveglio e di uso comune nel movimento MAGA e non solo.
Il popolo libero è ormai svezzato e non crede più alle Cassandre di turno. Dopo la sceneggiata dei lockdown, con i vaccini multi dosi per i fragili e con la corsa dei giovani a vaccinarsi pur di ottenere il green pass per le discoteche e i pub, in due anni di virus il covid-19 sembrava non si potesse più debellare secondo gli “esperti” virostar, ma è poi scomparso per magia a febbraio 2022, con l’avvio della guerra in Ucraina. Il popolo ha aperto gli occhi di recente, anche dopo una guerra che gli stessi improvvisati esperti davano per certo che l’Ucraina con l’aiuto della NATO avrebbe battuto la Russia. Altresì, sono sgamati i sostenitori prezzolati che con insistenza ridicola affermavano che Joe Biden era perfettamente sano e Kamala Harris una politica competente che avrebbe facilmente vinto su Trump. Con queste cantonate raccontate all’unisono dal mainstream, il popolo sta capendo che non si deve più dare retta ai falsi profeti di turno.
In questi ultimi tempi, che appaiono veramente biblici, tutto riconduce verso lo scontro finale. C’è da chiedersi: stai ancora aspettando un salvatore? O sei diventato uno dei tanti che finalmente vedono chiaro? In effetti, aldilà dei complottisti, che qualche volta ci azzeccano, un risveglio globale come nessun altro al mondo abbia mai sperimentato sembra stia nascendo e prosperando. Le bugie stanno crollando. I sistemi vengono smascherati. I cambiavalute vengono cacciati dal tempio. E ciò che accadrà dipenderà interamente da come si gestirà questa consapevolezza.
Il Deep State, che non sembra più essere dipinto come una teoria del complotto, ma è una realtà che sperimentiamo giorno dopo giorno con gli scandali, le trame e la corruzione ai massimi livelli, può contare su forze speciali ed eserciti ben organizzati anche sotto forma di forze private, contractors militari, reparti speciali clandestini, mafie militarizzate e apparati dei servizi segreti deviati, con capi di governo pienamente vocati alla causa perché complici o perché posti sotto schiaffo e sotto ricatto.
Per contrastare il Deep State ci sono voluti decenni di lavoro meticoloso di Intelligence e di tecnologie avanzate ed uniche al mondo. A prestare la collaborazione e i servizi tecnologici di sistemi sofisticati ed avanzati vi è
SpaceX e la rete satellitare quantistica Starlink che lavorano con le industrie ad alta tecnologia Tesla, tutte nelle mani di Elon Musk il quale, oggi, guarda caso, siede nell’amministrazione Trump con un ruolo determinate. Il sistema satellitare quantistico Starlink sovrasta e controlla qualsiasi altro sistema satellitare offrendo in tempo reale informazioni su tutto il globo terrestre, anticipando tutte le mosse del Depp State.
Terza parte di quattro
Antonio Loenardo Montuoro, Analista di Teo Intelligence