Teo Intelligence e Ucraina. Nel 2024 scaduto l’accordo alle compagnie petrolifere americane Shell e Chevron per estrarre gas per 10 anni in quattro regioni. Terza e ultima parte. Teo Intelligence e Ucraina. Nel 2024 scaduto l’accordo alle compagnie petrolifere americane Shell e Chevron per estrarre gas per 10 anni in quattro regioni. Terza e ultima parte.

Teo Intelligence e Ucraina. Nel 2024 scaduto l’accordo alle compagnie petrolifere americane Shell e Chevron per estrarre gas per 10 anni in quattro regioni. Terza e ultima parte.

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L’Ucraina dopo il crollo del muro di Berlino, divenne una terra di conquista da parte delle oligarchie occidentali con la corsa ad accaparrarsi un lembo di terra con industrie e cimeli storici di quella che un tempo era la gloriosa Unione Sovietica, ed oggi, viene difficile accettare  che questi “cimeli” possano essere persi per la guerra in atto tra Russia e Ucraina. Con i decenni questi enormi lembi di terra sono diventati investimenti militari con basi sotterranee e vari laboratori biochimici dei quali molti classificati segreti tra i 46 sparsi anche lungo le vicinanze delle linee di confine russo i quali, venivano denunciati dai russi, come pericolosa minaccia da armi biologiche, in particolare da Sergej Lavrov in sede Onu.

Il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti ha poi ammesso di aver contribuito al mantenimento di 46 laboratori biologici in Ucraina negli ultimi venti anni, precisando che non avevano basi militari. A tale riguardo il portavoce del Ministero della Difesa russa Igor Konashenkov aveva riferito che, quando è iniziata l’operazione russa, il governo ucraino guidato da Zelensky aveva ordinato la distruzione di agenti patogeni nei laboratori, in modo che la cooperazione con gli Stati Uniti non venisse alla luce. L’allora sottosegretario di Stato americano per gli affari politici, Victoria Nuland, sotto le incalzanti pressioni della stampa, aveva ammesso che Kiev dispone di “strutture di ricerca biologica” ma non di natura bio-militare.

Dopo lunghe trattative con la Nuland, il 24 giugno 2014, l’Ucraina firmava un accordo da oltre 10 miliardi di dollari per estrazione di shale gas per i prossimi 50 anni, con le compagnie petrolifere americane Shell e Chevron prolungabile a loro richiesta, acquistando i diritti su intere regioni ucraine con clausole capestro, art.5 e art. 7, per estrarre gas e quant’altro di interesse nel sottosuolo interessato potendosi allargare in aree limitrofe in caso di giacimenti estesi, con gli abitanti obbligati a vendere e ad abbandonare le case. Tra queste regioni vi erano il Donbass con il Donesk e il Lugansk, con forti popolazioni che iniziavano a protestare per tali accordi.

Ben presto iniziarono i bombardamenti degli Ucraini su quelle popolazioni in difesa delle quali, nel febbraio 2022, la Russia ha combattuto annettendosene con il tempo quattro di regioni, sfilandole con la forza non all’Ucraina, bensì alle due compagnie petrolifere americane. Ecco perché venivano preventivamente bombardate le città di queste regioni dagli stessi ucraini dei battaglioni nazisti inviati da Kiev sin dal 2014, per costringere le popolazioni ad abbandonare le città terrorizzando anche i villaggi delle aree agricole, sottovalutando l’atteggiamento deciso di Mosca che con determinazione avviava  “L’operazione Speciale” invadendo e conquistato parte dell’Ucraina poi annessa a seguito di referendum popolari, con la Crimea già conquista sin dal 2014.

Questa lunga digressione è doppiamente utile perché serve a connotare le spacconate degli Straussiani e perché fa capire i veri motivi che hanno generato in Russia l’avvio dell’azione militare in Ucraina, il tutto innescato nell’interesse della causa straussiana più che americana ed europea.

Adesso, con la sconfitta dell’Ucraina il gas russo che passava attraverso il territorio ucraino verrà ugualmente importato facendolo figurare come gas USA. L’Europa, che deve sottostare al gioco dei perdenti, lo acquisterà ad un prezzo maggiore, ma in verità il gas sarà sempre quello di provenienza russa, perché trasportare il gas americano su tali distanze è troppo costoso per gli americani che, tra l’altro, non hanno tali e tante quantità dalle loro estrazioni. La furbata sarà quella di applicare un ricarico sul gas russo, modificando i documenti di trasporto commerciali precedentemente russi e adesso come americani e, per magia, gli europei lo accetteranno come se fosse vero gas statunitense. Insomma un dazio non trumpiano, ma  della scellerata politica straussiana Nuland/USA/Biden, che verrà applicato ad una classe di inetti europei i quali, persa la guerra appresso a Zelensky, devono fare buon viso a cattivo gioco.

Con il ritorno di Trump alla Casa Bianca, nessun straussiano è presente nel governo americano, anzi vi sono oltre dieci membri apicali cattolici che stanno imprimendo una inversione di tendenza, con sforzi per la tregua e la pace che si scontrano con le pulsioni belliciste degli straussiani che esercitano pressioni dall’esterno su Zelensky. Questi vengono favoriti da frange di utili idioti europei che mirano a prolungare il conflitto per interessi vari e per evitare di dare a Trump lo scettro di uomo della pace anche perché, nel suo pragmatismo e mentalità di uomo d’affari e non di politico, sta abbassando il rischio di una guerra estesa in Europa e di carattere mondiale, indirizzando l’attenzione su una guerra commerciale, usando anche lo spauracchio dell’arma dei dazi.

I dazi sono finalizzati a portare sul tavolo delle trattative la Cina e molto meno il resto dei governi del mondo considerati già vassalli, suddivisi sui differenti fronti di entrambe le superpotenze. Trump con la strategia della tregua e della pace nel conflitto Ucraino, mira a tirare la Russia su posizioni americane per staccarla dalle grinfie della Cina e dall’influenza dei paesi BRICS. Un fatto preoccupante perché la cecità politica e guerrafondaia degli apparati USA di Biden e dell’Europa della Von der Lyen, hanno imprudentemente spinto la Russia nelle braccia della Cina.

Una serie di errori, da Maidan a Minsk, con il mancato accordo di pace a marzo/aprile 2022 e il  catastrofico incontro alla casa Bianca di Zelensky con Trump che chiedeva le terre rare per il cessate il fuoco come preludio per la pace, sono il segno di una situazione di tensione internazionale che è in mano a interessi profondi, non istituzionali, che superano quelli europei e internazionali per via di strategie geopolitiche occulte e antidemocratiche che hanno mirato al conflitto escatologico in un Armageddon tra popoli di comuni radici cristiane, cattoliche, ortodosse e anglicane.

L’attuale atteggiamento temporeggiante e ondivago di Zelensky, che è sotto forte pressione inglese e francese, sta nel duplice gioco disperato di dare tempo alla NATO di armare ancora l’Ucraina, e, nel contempo, sono consci della presenza ingombrante di Trump che non permetterà di farsi fregare, come ha dimostrato con il recente gesto contro Macron in Vaticano. Zelensky, in verità, da attore tragicomico, è costretto a fare scena sul palco internazionale per dare tempo ai russi di conquistare i lembi di territori delle quattro regioni specie di quelle due che si affacciano ad est della linea del fiume Dnepr, ancora non inclusi da Putin il quale, chiede che se ne discuta nel tavolo delle trattative, ma sarebbe uno smacco cedere quei territori ancora non conquistati, nel timore di firmare il trattato di tregua/pace come se avesse acconsentito sotto schiaffo alla concessione di quei lembi di territori russofoni.

Il 30 aprile 2025, dopo l’incontro in Vaticano tra Zelensky e Trump, si è finalmente raggiunto l’accordo firmando per le terre rare e per il sostegno nella ricostruzione da parte americana. Esso prevede di istituirebbe un fondo congiunto, in cui ciascun paese contribuirà al 50% del finanziamento e la futura assistenza militare degli Stati Uniti all’Ucraina verrebbe considerata un contributo al fondo. Il fondo sarà governato congiuntamente e avrà nel consiglio direttivo tre membri statunitensi e tre ucraini. Il denaro del fondo sarà utilizzato per investimenti nell’estrazione di terre rare, petrolio e gas dall’Ucraina. I proventi saranno ripartiti al 50%.

Adesso, bisogna pensare alla fase successiva per cercare di trovare un accordo di mediazione con i russi i quali, hanno dimostrato in questi tre anni di guerra di non avere né fretta e né interesse a fermare il confitto. I Russi in questi tre anni di conflitto sono stati abili nel cimentare relazioni con la Cina e con i paesi BRICS, ma la cosa più preoccupante è l’accordo militare con la Corea del Nord di Kim Jung Sun che oltre ad inviare armi sta inviando sul campo ucraino centinaia di migliaia di militari. I russi continueranno a temporeggeranno tatticamente nelle trattative co gli USA per consolidare le proprie posizioni strategiche  in Ucraina, tirando la corda senza spezzarla con gli USA, per arrivare fin dopo la prossima estate a sedersi ad un tavolo per avviare le trattative consapevoli che la vicina Europa starà a guardare, senza poter influire neanche sul piano diplomatico, avendo imprudentemente interrotto ogni relazione con la Russia.

In una profezia del 2010, una veggente italiana invitava alla preghiera per evitare una invasione di Nord Coreani fin dentro le porte di Roma e del Vaticano i quali, erano mossi, addirittura, dalla voglia di scacciare lo spirito dell’Anticristo. Chissà se le preghiere avranno avuto l’effetto di fermare l’orda dell’Orso, del Dragone e della Prostituta Vestita di Porpora, sostenuti dal Mostro a 10 teste e dal Piccolo Corno descritti nel Libro di Daniele e nell’Apocalisse di Giovanni?

La fantasia hollywoodiana, sempre non a cas0, ma forieri di una guerra in Ucraina come “piazza” (Mai-Dan) di una terra scelta dagli esaltati umani per l’Armageddon, ha già prodotto tre film emblematici: “Alba Rossa” del 2012 dove la Corea del Nord, con l’appoggio della Russia, invade gli Stati Uniti, e un gruppo di giovani ribelli cerca di resistere all’occupazione; “Olympus Has Fallen” del 2013 con la trama che rappresenta di un gruppo di estremisti nordcoreani che attacca la Casa Bianca, prendendo in ostaggio l’allora Presidente democratico e minacciando un attacco nucleare; “The Interview ” del 2014, sebbene sia una commedia, il film ha una trama che coinvolge un tentativo di assassinio del leader nordcoreano Kim Jong-un da parte di due giornalisti americani, con il governo USA che appoggia l’operazione.

Terza e ultima parte

Antonio Leonardo Montuoro, Analista di Teo Intelligence

https://mediterraneinews.it/2025/05/03/teo-intelligence-e-ucraina-dalla-rivolta-di-maidan-allinfluenza-straussiana-di-vittoria-nuland-seconda-parte-di-tre/

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