“È sconcertante, ma non sorprendente, che il Partito Democratico calabrese guidato dall’ex presidente del Consiglio Regionale Nicola Irto osi parlare di tirocinanti, dopo anni di totale abbandono, promesse mancate e prese in giro perpetrate proprio durante le loro passate gestioni regionali. È stato proprio il Partito Democratico calabrese a creare imbarazzanti bacini di precariato. Stupisce, infatti, che Irto e il PD si ricordino solamente ora dei precari e non quando erano al governo regionale e a quello nazionale”.
È quanto replica l’assessore al lavoro Giovanni Calabrese alle accuse del Partito Democratico calabrese sui tirocinanti e sul precariato.
“Le accuse rivolte al Governo regionale sono non solo infondate, ma politicamente strumentali e profondamente offensive nei confronti di chi, con serietà e impegno, in poco tempo, grazie alla determinazione del nostro presidente Roberto Occhiuto, grazie al lavoro del Dipartimento Lavoro e del Dipartimento Funzione Pubblica, grazie ad un costante confronto con i sindacati, e principalmente con il Governo nazionale ha cercato di affrontare una questione complessa come quella del precariato di lungo corso.
Noi – continua Calabrese- non abbiamo mai usato nessuno come strumento elettorale, perché questo bacino di precariato, insieme ad altre vertenze, come quella di Abramo Customer care, sono state affrontate. A differenza dell’immobilismo del Pd, e di fronte l’inerzia anche dell’opposizione e di molti parlamentari, noi ci siamo assunti responsabilità che altri hanno ignorato per anni, scegliendo la strada più difficile ma anche l’unica giusta: quella della regolarizzazione, del rispetto delle norme e della ricerca di soluzioni strutturali, non assistenzialistiche.
E così, mentre per decenni la sinistra è andata avanti con tirocini e bacini di precariato, il Governo regionale guidato dal Presidente Occhiuto sta affrontando e risolvendo le criticità ereditate frutto della politica scellerata del partito democratico.
Questo Governo regionale in solo 3 anni e mezzo ha: garantito continuità operativa a migliaia di lavoratori, avviato un percorso concreto per le stabilizzazioni, con strumenti normativi come l’art. 3-quater.1 e il coinvolgimento diretto del Dipartimento della Funzione Pubblica, predisposto misure mirate per l’inclusione occupazionale, basate su età, esperienze pregresse e bisogni degli enti.
Anche in un momento difficile per le finanze nazionali e regionali sono state individuate risorse storicizzate nel bilancio dello Stato quale contributo per la stabilizzazione dei Tirocinanti di Inclusione Sociale e altri 200 milioni di euro sono stati individuati grazie anche alla mediazione della Commissione Europea sollecitata dal Presidente Occhiuto.
Chi oggi ci accusa, dimentica che è stato proprio il centrosinistra a creare un bacino di precariato senza alcuna prospettiva, alimentato da logiche clientelari e inefficaci. Noi stiamo voltando pagina.
Il governo regionale del centrodestra – chiosa Calabrese – non ha messo “un’altra pezza minuscola”, come vorrebbero far credere i dem, ma ha concretamente avviato interventi importanti e pragmatici per garantire un futuro dignitoso ai circa 4mila tirocinanti di inclusione sociale, che da anni vivevano in una condizione di inaccettabile precarietà. Chi oggi prova a riscrivere la storia per convenienza politica, dovrebbe invece chiedere scusa ai calabresi. Noi continuiamo a lavorare, con serietà, per dare dignità a chi per troppo tempo è stato usato, davvero, come merce elettorale.»
Potremmo ricordare agli smemorati novelli difensori dei precari tutte le misure messe in campo dal Governo regionale che hanno portato alla stabilizzazione di 400 precari della legge 15 e del bacino stagisti e borsisti, e le procedure in corso autorizzate dal Parlamento nell’ultima finanziaria per la regolarizzazione dei rimanenti precari delle leggi regionali 15, 31 e 40 e ancora la regolarizzazione dei lavoratori delle leggi 28, 54 e degli altri lavoratori dell’ex Azienda Calabria Lavoro.
Sul lavoro e sulle soluzioni del precariato abbiamo ottenuto risultati concreti e stiamo provando a chiudere tante partite difficili con un costante rapporto con enti utilizzatori e sindacati che stanno contribuendo alle soluzioni con serietà e grande onestà intellettuale.