Per far toccare con mano l’imponenza infrastrutturale del porto di Gioia Tauro, stamattina, i membri del Comitato dell’Ordine e Sicurezza della provincia di Vibo Valentia e il cluster portuale vibonese hanno fatto visita al primo scalo di transhipment d’Italia. A guidare la delegazione il prefetto di Vibo Valentia, Anna Aurora Colosimo, seguita dal Questore, Rodolfo Ruperti e dal Vice Questore Fabio Catalano, dal Comandante provinciale dei Carabinieri Col. Luca Toti, dal Comandante provinciale della Guardia di Finanza Col. Eugenio Bua, dal Comandante del ROAN Ten. Col. Alberto Lippolis, dal comandante provinciale dei Vigili del Fuoco, 1° Dirigente Ambrogio Ponterio, dal comandante del porto di Vibo Marina, C. F. (CP) Guido Avallone, da Rossella Talarico Dirigente dell’Agenzia delle Dogane e del Monopoli dell’ufficio di gioia Tauro, dal sindaco di Vibo Valentia, dott. Enzo Romeo, e dal presidente di Confindustria Vibo Valentia Rocco Colacchio.
A fare gli onori di casa, sono stati il presidente dell’Autorità di Sistema dei mari Tirreno meridionale e Ionio, Andrea Agostinelli e il comandante del porto di Gioia Tauro, C.F. (CP) Martino Rendina.
La riunione ha avuto inizio presso i locali della Capitaneria di Porto, nel corso della quale il presidente Agostinelli ha illustrato il percorso di sviluppo infrastrutturale messo in atto dall’Autorità di Sistema portuale per guidare la crescita dello scalo di Gioia Tauro, tra i principali porti di transhipment nel bacino internazionale del Mediterraneo. Nel fare il punto sull’intero percorso di infrastrutturazione, si è soffermato nella illustrazione delle opere completate e di quelle in corso d’opera, con uno sguardo al futuro.
Si è, quindi, concentrato sullo sviluppo del porto di Vibo Valentia, che sarà interessato da un’importante opera di riqualificazione grazie ai lavori di ristrutturazione della banchina Bengasi, inseriti nella programmazione del Piano delle Opere Pubbliche, a cui l’Autorità di Sistema portuale ha destinato 20 milioni di euro.
Il presidente Agostinelli ha così rivolto l’invito alle Amministrazioni pubbliche vibonesi e al cluster marittimo di lavorare, in sinergia, affinché si possa, di comune accordo, ricercare la destinazione finale del porto vibonese, che sarà successivamente riversata nel relativo Piano regolatore portuale.
A tale proposito, il 26 giugno prossimo sarà presentato ai membri del Comitato di Gestione, per la relativa approvazione, il Documento di Programmazione Strategica di Sistema (D.P.S.S.) che offrirà un indirizzo di massima per ciascun porto interno alla circoscrizione dell’Ente (Gioia Tauro – Vibo Valentia Marina – Crotone – Corigliano Calabro e Taureana di Palmi) che sarà poi meglio dettagliato nei singoli Piani regolatori portuali.
La mattinata è proseguita a bordo di una motovedetta della Capitaneria di Porto di Gioia Tauro per offrire alla delegazione vibonese la possibilità di “toccare con mano” l’imponenza dell’infrastruttura portuale. Nell’attraversare il canale portuale, il presidente Agostinelli ha illustrato le peculiarità dello scalo ed ha evidenziato gli obiettivi raggiunti: completamento della viabilità portuale, gateway ferroviario, realizzato secondo gli standard europei e perfettamente funzionante attraverso i suoi sei fasci di binari da 750 metri, banchina di Ponente, che è propedeutica alla futura installazione del bacino di carenaggio. Tra le altre infrastrutture completate, anche, la struttura polifunzionale di ispezione frontaliera Pcf e gli alloggi di servizio della Capitaneria di porto.
Con lo sguardo rivolto alle opere in corso, strategiche per l’ulteriore sviluppo dello scalo, i lavori di elettrificazione della banchina di Levante per i quali, attraverso fondi Pnrr, sono stati stanziati 66 milioni di euro. Si tratta di un’opera vitale per lo scalo perché risponde agli obblighi di sostenibilità ambientale, richiesti dall’Unione europea e da completare entro il 2026, in quanto finanziati dal Pnrr. Assicureranno l’alimentazione green delle mega navi che attraccheranno lungo le banchine del porto di Gioia Tauro.
Mentre, tra i progetti lungimiranti, che puntano a garantire il primato di Gioia Tauro di là da venire, l’allargamento dell’imboccatura del porto, da 285 a 400 metri, fondamentale ad assicurare l’ingresso in sicurezza delle navi di futura generazione, caratterizzate dal fenomeno del gigantismo navale. Non ultimo, tra i risultati raggiunti, la disponibilità di nuove aree, adiacenti all’imboccatura portuale, da attrezzare a zona deposito al servizio della costruzione del Ponte sullo Stretto.