LETTERA APERTA
ALLA C.A. DI : ROBERTO OCCHIUTO; PRESIDENTE CONSIGLIO REGIONALE; PROTEZIONE CIVILE REGIONALE-; ASSESS. REG. AGRIC. LUCA GALLO; ASS. REG. AL LAVORO GIOVANNI CALABRESE; COMMISS. CONSORZIO DI BONIFICA UNICO DELLA CALABRIA GIACOMO GIOVINAZZO; DIR. GEN. AMBIENTE SALVATORE SIVIGLIA; PREFETTO DI REGGIO CALABRIA; CITTA’ METROPOLITANA DI REGGIO CALABRIA; 33 SINDACI DELLA CITTA’ DELLA PIANA; SINDACATI CGIL-CISL-UIL; ORDINI PROFESSIONALI; ORGANIZZAZIONI DEI PRODUTTORI AGRICOLI; MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE-SERVIZIO ITALIANO DIGHE-ROMA; COMMISSARIO PER L’ADOZIONE DI INTERVENTI URGENTI CONNESSI AL FENOMENO DELLA SCARSITA’ IDRICA-NICOLA DELL’ACQUA; COMMISSARIO SORICAL- CATALDO CALABRETTA; DIRETT. GENERALE SORICAL GIOVANNI PAOLO MARATI; AUTORITA’ DI BACINO-PASQUALE COCCARO; S.E. VESCOVO DIOCESI DI OPPIDO-PALMI; PROCURATORE DELLA REPUBBLICA DI PALMI; CORTE DEI CONTI DI CATANZARO; STRISCIA LA NOTIZIA; RAI TRE; LAC; GAZZETTA DEL SUD; QUOTIDIANO DEL SUD
SI CONTINUA AD ASSISTERE ALL’INDECOROSA BATTAGLIA DI CORPOSI E INCONFESSABILI INTERESSI PER IL CONTROLLO DELL’ACQUA
E CIO’ CONTRASTO CON IL PRINCIPIO SANCITO DAL REFERENDUM DEL 2011 CHE, DEFINENDO L’ACQUA UN BENE COMUNE, AVREBBE DOVUTO SOTTRARLA ALL’ESCLUSIVA LOGICA DI PROFITTO
Ci risiamo, come la mitica Cassandra il destino dei calabresi è di non essere mai ascoltati! E, pertanto, ripetendosi anche quest’anno la crisi idrica, la popolazione e l’economia regionale vengono lasciate nell’ormai cronica e profonda sofferenza.
Quel che fa rabbia è che ciò si verifica in una Regione ricca di acqua che, per decennale insipienza politica, gestionale ed oscuri interessi le cui ombre si intravedono nettamente dietro le quinte, è purtroppo inutilizzata/sprecata senza produrre benefici per i calabresi.
La pietra dello scandalo per eccellenza, fra le innumerevoli opere pubbliche incompiute ed abbandonate, continua ad essere la famosa DIGA SUL METRAMO a Galatro e San Pietro di Caridà. Un’opera costata ai contribuenti oltre 400 miliardi di vecchie lire, completata da circa 40 anni, collaudata da 13 e, purtroppo, mai attivata!
Un’opera che, se messa in esercizio, avrebbe potuto risollevare le sorti della “CITTA’ DELLA PIANA” contribuendo a far fiorire la nostra asfittica agricoltura, dare respiro ai servizi commerciali e artigianali in perenne crisi, incrementare le potenzialità delle poche e deboli industrie esistenti e, magari, attrarne di nuove, ed infine placare la cronica sete estiva di tutti i 33 centri urbani.
Vogliamo ricordare agli “smemorati” per l’ennesima volta, le numerose attività e progettazioni strategiche predisposte da oltre un decennio dal (purtroppo!) disciolto Consorzio di Bonifica Tirreno Reggino di Rosarno per attivare la Diga che, se concretizzate, avrebbero messo a sistema tutto il comparto dell’acqua. A partire dal collaudo della Diga e dai numerosi progetti predisposti per l’utilizzo plurimo delle sue acque per uso irriguo, potabile, idroelettrico, antincendio e turistico : attività e progettazioni tutte effettuate con passione, impegno, sacrificio e lungimiranza a spese del Consorzio e dei coltivatori del territorio che da decenni pagano fior di quattrini senza però ricevere i servizi essenziali dovuti.
Poi, è arrivato l’incomprensibile (ma solo se non si comprende la voracità di una certa politica che, invece di programmare come sarebbe suo logico e primario compito istituzionale, pretende di gestire senza però dotarsi di competenze specifiche ma soltanto utilizzando in massima parte la logica spartitoria per occupare posti di potere da distribuire ai propri accoliti!) scioglimento dei Consorzi ed il loro accentramento in quello che è diventato il SUPER CONSORZIO REGIONALE, cioè l’ennesimo carrozzone lontano dai bisogni di chi vive e lavora nei territori.
Assistiamo impotenti da decenni a ripetuti sopralluoghi sulla Diga di politici ed Istituzioni con codazzi di tecnici e giornalisti al seguito, a roboanti dichiarazioni di intenti, a tavoli istituiti in Prefettura, a pseudo convegni di c.d. alte professionalità in cui si fa solo scena declamando ed illustrando Piani e strategie risolutive, a promesse mirabolanti, in cui si afferma l’imminente attivazione della Diga. Il risultato? Sono passati altri anni e l’acqua della Diga continua a sversare nel Metramo e finire in mare!
In una Sua lettera del 25 giugno 2021, a noi indirizzata, l’ex sottosegretario di Stato On. Dalida Nesci, da noi sollecitata a visitare la Diga, ha affermato testualmente …” Il punto è quindi verificare…quali siano le ragioni ostative all’erogazione delle anticipazioni sui finanziamenti assentiti per il completamento della Diga”. Si tratta, cioè, del finanziamento di 26,5 milioni di euro per il proseguimento dei lavori di realizzazione della Galleria di derivazione per irrigare, intanto, l’altopiano della “Ghilina”.
Da allora, misteriosamente, alcuna notizia è più filtrata su questa sconcertante vicenda!
A tal punto, stanchi di assistere alle alchimie e inconcludenza di una politica e di un potere pubblico sempre più evanescenti e lontani dai reali bisogni del territorio, vogliamo sapere
Che fine hanno fatto i seguenti Progetti del Consorzio di Bonifica di Rosarno per realizzare :
- le opere di presa per consentire la fornitura di 3 milioni di mc. d’acqua agli abitanti della “Città della Piana”, ma anche di parte del Vibonese e della fascia Jonica, per offrire condizioni di vita più civile ad almeno 170.000 abitanti;
- le opere di presa per garantire il fabbisogno idrico a pressione, moderno ed efficiente, di 21 milioni di mc. d’acqua agli agricoltori per oltre 20.000 ettari di superficie agricola;
- un impianto idroelettrico in “project financing” ai piedi della Diga, che potrebbe fornire 50 Giga watt/ora di energia elettrica rinnovabile e a basso costo ad attività industriali, agricole e per usi civici, che potrebbe consentire alle nostre attività produttive di incrementare profitti, occupazione e competitività sui mercati nazionali ed internazionali e garantito consistenti royalties ai Comuni sempre più a secco di finanziamenti statali;
- un impianto antincendio, che potrebbe finalmente mettere fine agli incendi estivi delle nostre splendide montagne e frenare il loro conseguente dissesto idrogeologico (eventi distruttivi che costano alle casse pubbliche fior di milioni annui in interventi estemporanei e non risolutivi ma che periodicamente fanno “ingrassare” i soliti noti!), consentito la valorizzazione e ripresa dei nostri eccellenti borghi e lo sviluppo del turismo ambientale (altrimenti a chi verrebbe in mente di visitare/vivere un bruciacchiato Parco Nazionale d’Aspromonte?).
Qualcuno vuole dirci che fine hanno fatto questi Progetti ?
Ma aggiungiamo noi anche la proposta, non più rinviabile, di utilizzare le abbondanti acque della Diga realizzando un impianto nell’area del Porto per la produzione di idrogeno. Energia anch’essa ecosostenibile e a costo quasi zero, soprattutto per non penalizzare nell’immediato futuro (ma è già presente!) il Porto di Gioia Tauro quando le prossime navi, già in corso costruzione, saranno alimentate a idrogeno per evitare il rischio che il traffico navale venga dirottato nei Porti che sapranno attrezzarsi prima e meglio di noi.
IN POCHE PAROLE DI CONSENTIRE CON QUESTI PROGETTI, FINALMENTE : L’ARRESTO DELLA MASSICCIA EMIGRAZIONE GIOVANILE E LO SPOPOLAMENTO DELLE AREE INTERNE; LA RIVITALIZZAZIONE DI INDUSTRIA, AGRICOLTURA, COMMERCIO, TURISMO E SERVIZI; SOLIDE BASI PER L’ULTERIORE SVILUPPO DEL PORTO.
Saprà, potrà e vorrà la nostra classe dirigente dare finalmente risposte concrete, non fumose e dilatorie a queste vitali esigenze della CITTA’ DELLA PIANA”? Noi auguriamo di si ma intanto ci prepareremo, qualora non si riceva, deprecabilmente come in passato, alcuna risposta dalle Istituzioni competenti, a mobilitarci e mobilitare in una clamorosa manifestazione di protesta la popolazione dei due versanti Tirrenico e Jonico.
Cittanova 24.07.2025
Per il Coordinamento delle Associazioni “PROGETTO CITTA’ DELLA PIANA”
Il Presidente Armando Foci