E’ stato presentato a Taurianova, nell’incantevole location della Chiesa degli Artisti in Santa Lucia, l’opera postuma di Luigi Mamone, La Notte di Nassirya.
Ha presentato e moderato l’Editore Franco Arcidiaco, che nel corso dell’evento ha ricordato un’ epigramma dell’antologia Palatina:
”Piangere nella casa di un poeta è vietato: non è da noi questo cordoglio”.
Epigramma che esprime bene il sentimento che provano coloro che hanno amato Luigi Mamone, e sono tantissimi.
Il ricordo di Luigi fa commuovere, ma non è un pianto disperato che accompagna il ricordo: perchè come accade per i grandi poeti, per i grandi artisti, ciò che resta è immortale, imperituro e indistruttibile.
Luigi era un poeta, un uomo di cultura a 360 gradi, un intellettuale, come Argiroffi e Pasolini .
Era un politico, uno sportivo, un grande giornalista e tanto altro.
A seguire si sono succeduti gli interventi di Angelo Rossi, Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Palmi; di Gino Cordova Editore del corriere della Pina e di Michelangelo Di Stefano scrittore.
L’Avv. Angelo Rossi ha sottolineato l’importanza dell’evento che permette di ricordare una persona indimenticabile.
Nell’opera si evince la grande cultura di Luigi Mamone, i suoi valori, l’attaccamento alla sua terra, alla sua famiglia e a Taurianova.
Mamone era una persona ineccepibile di elevate qualità morali ed intellettuali
Un politico che sapeva guardare alle problematiche della società.
L’avv. Rossi ha poi concluso dicendo che Luigi Mamone sarà sempre vivo in tutti quelli che lo hanno amato.
Gino Cordova ha ripercorso il cammino fatto insieme a Mamone a favore del territorio della Piana del Tauro e il Corriere della Piana.
Infine Cordova si è soffermato su alcuni aspetti del libro.
Michelangelo Di Stefano amico fraterno e curatore della prefazione del libro ha affermato:
”Luigi non era mai stato in Iraq; ma ha magistralmente descritto i luoghi, la guerra con le sue terribili dinamiche, l’odore di gomma bruciata, i calcinacci dei ruderi di Baghdad, il sinistro rumore dei bombardamenti, il cielo stellato di Nassiriya, il richiamo dei Muezzin all’adhàn e il vociare della casbah, attraverso una prosa densa di poesia.
Il romanzo è una lunga poesia, intrisa di infinito amore e che conferma la straordinarietà di un uomo colto e
Protagonista del romanzo è il giornalista Ugo Malimeni(anagramma di Luigi Mamone) che attraverso precise descrizioni e analisi geopolitiche ,racconta la guerra in Iraq, anticipando riflessioni che poi sono divenute realtà.
Si trovano , inoltre termini della nomenclatura tecnica dei giornalisti d’inchiesta, dei loro strumenti di ripresa e di regia.
Non manca la terminologia militare, dettagli delle armi e delle dotazioni, la descrizione delle truppe di guerra e di pace.
Senza tralasciare la distinzione tra waemakers e peacekeeping, andando a pescare nel glossario geopolitico delle Peace Support Operationi(P.S.O), per poi rivivere le divise dei dimions e quel suo periodo di naja a Macomer nella Brigata Sassari.
Meravigliose sono le descrizioni dei luoghi: il Tigri e l’Eufrate, la bellezza delle antiche civiltà, Alessandro Magno, Ninive, a conferma del suo amore verso storia.
Luigi intreccia alla guerra i suoi ricordi, la terra natia con l’Aspromonte, il Cristo Nero di Terranova, il profumo di zagara dei suoi aranceti, il ricordo dei suoi cari genitori e della casa delle rose, infinitamente amata”.
Infine Di Stefano ha concluso sottolineando che ogni capoverso del libro è una poesia.
Subito dopo Rocco Morabito della Società Filosofica Italiana HAECCEITAS sezione di Reggio Calabria ha sottolineato che l’opera è un trattato
Geopolitico, ma che allo stesso tempo mette l’uomo al centro.
Teresa Cusmano direttrice del Corriere della Piana, non senza emozione, ha ricordato l’impegno giornalistico di Mamone.
Le letture di alcuni brani dell’opera sono state curate da Maria Frisina,Mara Ferraro e Rocco Polistena.
Gli intermezzi musicali sono stati curati da Maria Tramontana(voce) e Nino Tramontana(chitarra).
Ha concluso l’evento l’Assessore alla Cultura Maria Fedele.
Numeroso, attento e qualificato il pubblico presente, tra cui don Cesare Di Leo e l’Assessore Angela Crea.
Caterina Sorbara