Il Premio Muse 2025 a Titti Marzano accende lo storico Cortile ricordando che la similitudine di intenti nella cultura cambia la società 

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Gremito “Cortile delle Muse” di Via San Giuseppe 19 sabato scorso per la consegna del Premio Muse versione Estate 2025. Una consegna dell’ennesimo riconoscimento che, come ricorda il presidente Giuseppe Livoti, da 25 anni viene ritirato da volti e personalità importanti del panorama nazionale e non solo e che coincide con la programmazione invernale ed estiva della nota associazione culturale calabrese.

Il Laboratorio delle Arti e delle Lettere “Le Muse” di Reggio Calabria, ha inaugurato il suo secondo importante evento di stagione con un omaggio ai giovani, alle nuove generazioni bambini, bambine e la lettura di versi con Clara Condello, Emanuela Barbaro, Margherita Modafferi, versi che sanno di rinascita pensando a quello che sta accadendo nel mondo. Una occasione, questa utile alla riflessione, lanciando simbolicamente palloncini colorati in cielo, segno e richiesta di fermare gli attuali gravi crimini contro i bambini di Gaza.

Una emozionata Donna Concetta Titti Marzano nella lunga intervista con il pubblico ha ribadito che “non è semplice raccontare sedici anni di attività, soprattutto quando tutto è da sempre realizzato sulla base della gratuità. I più non ne comprendono la motivazione…” Grazie all’associazione Le Muse, eccellenza che non ha eguali nel territorio regionale e non solo, magistralmente diretta e gestita dal presidente Giuseppe Livoti per la prima volta lo ha reso possibile, poiché tangibile immediatamente è stata la similitudine di intenti che muovono l’agire. L’ istinto ed il cuore ha sollecitato il mio riflettere sempre su come, in questi anni, ho portato avanti i miei “progetti”, che ci hanno resi ricchi di piccole e grandi soddisfazioni: le piccole raggiunte autonomie dei nostri ragazzi (disabili, minori a rischio, minori provenienti dal circuito penale), la costituzione di una piccola (4500 titoli) biblioteca che abbiamo donato al Comune di Briatico, la ottenuta riapertura della Biblioteca di Vibo Valentia. Ma anche le attività di formazione in alternanza dei ragazzi provenienti da istituti superiori ad indirizzo sociale e quelle di messa alla prova. E poi dal 2014 gli incontri con autori e artisti provenienti dal territorio nazionale. Una partecipazione “gravata” da un regolamento stringente, come del resto anche le regole che ci siamo dati. Durante il periodo di Vibo Valentia Capitale Italiana del Libro, la mia associazione ha partecipato con un cartellone ricchissimo, ben trentuno autori, tra i quali cattedratici, specialisti della comunicazione ed economisti. Nel tempo, sempre a piccoli passi, abbiamo costruito, fino a vedere con gioia il nascere le nostre delegazioni sinora in cinque regioni italiane. Il mio sogno è quello della “cultura diffusa” (raggiungere tutti, nelle case, negli ospedali, nei centri di accoglienza, nelle periferie urbane) che inizialmente aveva realizzazione tramite i social e il canale YouTube, è diventato tangibile. Persone fisiche ne sono promotrici insieme ad altre associazioni, fondazioni e Comuni che condividono il nostro progetto. Nel tempo ci auguriamo di poter fare di più e meglio collegandoci ad altre “entità” che come noi possano condividere la piacevolezza di utilizzare il bene di locomozione più economico, ma al contempo più prezioso, “la cultura” – ha concluso la Marzano.

La serata si è aperta con gli abiti – costumi che Regina Schrecker nel 700º anniversario della morte di Dante, ha disegnato e realizzato per rappresentare le tre più popolari protagoniste femminili della Divina Commedia: il loro successo ha fatto sorgere in lei l’idea di portare su un palcoscenico un simposio a tre voci da rappresentare in piccoli teatri e nelle scuole per promuovere la conoscenza di temi danteschi nel contesto di un dibattito/confronto sulla condizione femminile contemporanea e su cui il Sommo Poeta ha acceso riflettori letterari fatti di compassione e di condanna delle ingiustizie. Nell’ambito di un protocollo di intesa tra il noto Liceo e Le Muse, tre allieve del Liceo “Preti – Frangipane” diretto dal dirigente scolastico avv. Lucia Zavettieri, hanno realizzato una messa in scena, presentando al numeroso pubblico creazioni che re-interpretano le figure di Beatrice, Pia dei Tolomei  e Francesca da Rimini. Ed ancora moda con le allieve della scuola con abiti ispirati al magico mondo del circo e due momenti uno dedicato all’inclusione a cura del prof.  Pietro Rossetti ed un altro con la presenza del dott. Roberto Maria Naso Naccari Carlizzi che si è soffermato sul ruolo dell’araldica negli stemmi delle famiglie nobiliari.  L’assegnazione dell’importante “Premio” ha visto negli anni come testimonial personalità del panorama nazionale ed internazionale: Rosanna Cancellieri – conduttrice Rai, Michele Gaudiomonte – stilista, Emilia Costantini – capo servizio cultura del Corriere della Sera,  Alda D’Eusanio – conduttrice televisiva, Fioretta Mari – attrice, Roberto Bilotti Ruggi D’Aragona – mecenate, Beatrice Feo Filangeri – nobile normanna, Micaela – cantante, S. E. Mons. Milito – vice presidente della Conferenza Episcopale Calabra, Cesare Mulè – storico, Anton Giulio Grande – stilista,  Odette Nicoletti – costumista – Tonino Raffa – giornalista Rai, Anna Maria Galgano presidente Fondazione Rodolfo Valentino, Franco Pascale – presidente Fondazione Leoncavallo, Mons. Liberto – già direttore del Coro Pontificio, Antonio Marziale – presidente Osservatorio sui Minori, Giacomo Battaglia – attore, Famiglia Spadafora – orafi, Gigi Misefari – attore, Marinetta Saglio – fotografa, Vivien Hewitt – regista e costumista, Lella Golfo – presidente della Fondazione Marisa Bellissario, Giuseppe Garufi – presidente nazionale Adisco, Piera Levi Montalcini – presidente Associazione Montalcini e l’ultimo nel mese di giugno a Carmen Lasorella nota giornalista Rai, opinionista a La 7, scrittrice e regista, Ilaria Grillini – giornalista. Danila Bonito – giornalista, il principe Emanuele Filiberto di Savoia.

La firma sulla tavoletta di argilla cruda realizzata dall’artista Rossella Marra e la consegna del distintivo in argento del venticinquennale realizzato dall’orafa Wanda Simone a Donna Concetta Silvia Patrizia Marzano nobile dei Duchi di Sessa ha concluso la serata con la consegna del Piatto, artistico pezzo unico in cui è trascritta la seguente motivazione : “Personalità versatile impegnata nella società di oggi. Di cultura inclusiva ed impegno civile e sociale, ha promosso a livello nazionale, autori e giornalisti per una più ampia diffusione della cultura e della conoscenza. Al contempo si è adoperata col suo staff a tanti campi di interesse, rivolgendo continui ed importanti supporti ai ragazzi diversamente abili, favorendo processi di alfabetizzazione e di integrazione. La Dott.ssa Marzano è “icona del tempo attuale” rivolgendo la sua poliedrica attività al servizio e alla promozione della cultura in tutte le sue accezioni e sfaccettature. Una pregevole attività volta alla promozione dell’essere umano ricordando a noi tutti che “Si è insostituibili se si è diversi” e che “…Un uomo può uccidere un fiore, due fiori, tre… Ma non può contenere la primavera” (Mahatma Gandhi )

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