Due incontri dedicati all’Antico tra Museo Archeologico e Biblioteca Pietro De Nava  quelli che propone l’Associazione Culturale Anassilaos nella settimana in corso

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Due incontri dedicati all’Antico tra Museo Archeologico e Biblioteca Pietro De Nava  quelli che propone l’Associazione Culturale Anassilaos nella settimana in corso. MERCOLEDÌ 10 SETTEMBRE si presso la  Sala del Museo Archeologico la Prof.ssa Elena Caliri, Ordinario di Storia Romana presso il Dipartimento  di Civiltà antiche e moderne dell’Università di Messina terrà una conversazione sul tema “Nel segno dell’integrazione. Galla Placidia tra Gothia e Romania”.  Galla Placidia, figlia dell’imperatore Teodosio I, fu presa in ostaggio dai Visigoti in occasione del sacco di Roma del 410 d.C. Le fonti riferiscono del suo matrimonio con Ataulfo, successore di Alarico, e lasciano intendere che la principessa esercitò una forte influenza sullo sposo. In particolare, Orosio riporta che “all’inizio Ataulfo aveva desiderato ardentemente di cancellare anche il nome dei Romani e trasformare l’impero romano in impero gotico. La Romania sarebbe divenuta Gothia. Ataulfo avrebbe sostituito Cesare Augusto. Ma una lunga esperienza gli aveva insegnato che la sfrenata barbarie dei Goti era incompatibile con le leggi. Senza leggi non c’è Stato. Aveva dunque preso la decisione di restaurare nella sua integrità il nome romano e di accrescerlo con la forza gotica. Sperava di passare alla posterità come il restauratore di Roma, poiché gli era impossibile soppiantarla”. Nella comunicazione si approfondirà il ruolo di mediatrice di Galla Placidia e ci si concentrerà su alcuni aspetti della sua vicenda umana e “politica”. GIOVEDÌ 11 SETTEMBRE  presso la Villetta De Nava la Prof.ssa Rosa Santoro, Ricercatrice  di lingua e letteratura latina presso il Dipartimento di Civiltà antiche e moderne dell’Università di Messina palerà  sul tema “Mari d’amuri. <Stretti> tra amore e morte: mito e letteratura  lungo le rotte del tempo”. In bilico tra le rive del desiderio e dell’abisso, il viaggio attraverso lo spazio geografico e simbolico dello Stretto ha in ogni tempo esercitato una profonda attrazione sull’immaginario poetico e narrativo, costituendo lo scenario di eventi dove amore e morte si sfiorano, si intrecciano, si sovrappongono, diventano mito. Questa relazione propone un’esplorazione letteraria delle passioni estreme e dei destini tragici che si consumano su un confine liquido tra mondi, dove l’acqua è al tempo stesso via e ostacolo, promessa e perdita, in cui maschile e femminile incarnano in modo diverso metafore dell’agire, del sentire e del destino.  Dall’eroismo dolente di Leandro che ogni notte sfida il mare per raggiungere Ero sulla sponda opposta dell’Ellesponto, fino alle declinazioni mediterranee dei miti legati allo Stretto di Messina – da Scilla a Colapesce – passando attraverso le riscritture moderne offerte da Stefano D’Arrigo e Vincenzo Consolo, emerge una costellazione di racconti in cui la soglia marittima diviene teatro di trasformazione e memoria.

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