E’ stato presentato a Gioia Tauro nello spazio antistante Sala Fallara, il libro “La scelta” di Sigfrido Ranucci, giornalista, autore televisivo e conduttore.
L’evento rientra nell’ambito del Festival della Letteratura Tauro Book 2025, organizzato dal gruppo di lettura Lab Donne con il patrocinio del Comune.
Di fronte ad un numeroso, attento e qualificato pubblico, hanno dialogato con il noto giornalista Francesca Orefice e Saveria Lollio.
Ha preceduto il dialogo una canzone in dialetto interpretata da Carmen Orso.
Un libro ricco di sfumature autobiografiche che svela i retroscena di alcune delle più importanti inchieste condotte da Ranucci, lasciando emergere l’autoritratto coraggioso di un uomo che, nonostante la pressione costante del raccontare la realtà nei suoi aspetti più duri, non cede al cinismo, non smette di chiedersi e di chiederci: “Qual è la scelta giusta?”.
Nella sua carriera Sigfrido Ranucci ha infatti realizzato numerose importanti inchieste, su questioni complesse come il traffico illecito di rifiuti, le stragi di mafia, il ritrovamento e il sequestro della pinacoteca di Calisto Tanzi, patron della Parmalat, per citarne alcune.
Dal 27 marzo 2017 conduce il programma televisivo Report, trasmesso su Rai 3, per cui ha ricevuto nel 2021 il premio Flaiano per la televisione.
Grazie al racconto dettagliato delle inchieste da lui condotte e che gli sono valse anche accuse, minacce e querele ( 178), Ranucci racconta quanto il fare giornalismo sul campo significhi prendere decisioni che cambiano per sempre il corso delle cose, in senso tanto personale quanto collettivo, per rispettare la promessa che lo lega a un pubblico che ha ancora a cuore la legalità e la giustizia sociale.
La Scelta è strutturato come un viaggio in otto tappe, seguite da un epilogo nel quale Ranucci afferma di aver preso a modello l’Antologia di Spoon River di E.L. Masters, per dare voce a una moltitudine di personaggi che ha incontrato lungo il suo viaggio. Una coralità di voci, ognuna delle quali chiede di essere ascoltata.
In piazza, durante la presentazione del libro, è stato esposto uno striscione per ricordare la vicenda di Alberto Trentini, l’operatore umanitario italiano, arrestato in Venezuela nel novembre 2024.




