Restanza , Resilienza e Ritornanza sono tre parole importanti, oggi “molto di moda”.
Non sono parole astratte, ma strumenti concreti di rinascita.
Naturalmente la ricostruzione è soprattutto culturale, sociale ed economica.
Il termine restanza è stato reso popolare dal sociologo Vito Teti, e si riferisce alla scelta di rimanere nel proprio luogo di origine, non come un’immobilizzazione, ma come un processo attivo e creativo che cerca di generare un nuovo senso di appartenenza, rigenerare il territorio e donando vita a una nuova comunità, anche in un’epoca di forte migrazione.
La resilienza, è la capacità degli individui di far fronte alle avversità uscendone rafforzati, di saper resistere e di riorganizzare positivamente la propria vita e le proprie abitudini a seguito di un evento critico negativo.
Invece la “ritornanza” è un termine antico e letterario che indica il ritorno o il ritorno in patria.
Si può anche interpretare come il richiamo della memoria o un senso di nostalgia per un luogo o un tempo passato.
Restanza , Resilienza, Ritornanza calzano bene a San Pietro a Magisano grazioso borgo di 300 abitanti, nella presila catanzarese; dove da qualche anno grazie all’impegno di Carmine Elia e di altri giovani, nell’ambito della Festa in onore della Madonna della Luce si svolge il “LuceFest”, un progetto di riqualificazione urbana che ha l’obiettivo di rendere San Pietro, un attrattore per turisti e investitori.
Il borgo ha una storia di rischio spopolamento, ed è diventato emblema di una rigenerazione urbana partecipata, attraverso un il coinvolgimento di artisti che, dal 2020, arrivano dall’Italia e da ogni parte del mondo.
I ragazzi hanno voluto che il loro borgo diventasse un posto in cui la bellezza parlasse a tutti attraverso l’arte.
Tra gli artisti accolti ci sono firme importantissime della street art mondiale tra cui Eduardo Kobra, Ed Oner, Dan Kitchener, Yessiow, Sophi Odling, Bublegum, Louis Lambert, Kruella d’Enfer.
Alcune delle loro opere sono state votate e riconosciute da Street Art Cities come tra le più belle al mondo.
Non ultima, l’artista palestinese Laila Ajjawi, riconosciuta a livello internazionale per il suo impegno a favore della pace e dei diritti dei rifugiati.
Ma non è tutto perché grazie a Giuseppina Tozzo e Paolo Tulelli, si svolge da quattro un importante Premio Letterario “Canti…di Versi” che richiama nel grazioso borgo poeti e scrittori da ogni parte dell’Italia.
Carmine Elia, Giuseppina Tozzo e Paolo Tulelli, hanno capito che non bisogna piangersi addosso, né arrendersi, ma agire, reinventarsi e volare.
E poi ancora Oscar e Luigia, che da Como si sono trasferiti nel borgo e hanno aperto un bellissimo bar: il bar Platonico , punto di incontro di giovani e anziani.
Un punto importante per ritrovarsi e scambiare opinioni davanti a un buon caffè o un aperitivo.
Senza dimenticare le bellezze naturali, e il Santuario di Maria Santissima della Luce, dove sono conservati molti i dipinti tra i quali la “Madonna del Carmelo e Santi” (olio su tela di autore ignoto del XVIII secolo, “Eterno Padre” (olio su tela di autore ignoto del XVIII secolo), “Madonna con il Bambino e Santi Antonio e Francesco” (dipinto olio su tela del XVII secolo, datata 1647), “San Giuseppe con il Bambino” (opera di Antonio Sarnelli del XVIII secolo), “Assunzione della Vergine” (opera di ignoto del XVII secolo).
Interessanti il Crocifisso ligneo dei primi anni del XIX secolo e la meravigliosa statua lignea della Madonna della Luce, del XVIII secolo.
Sono presenti, inoltre, un organo del XVIII secolo con motivi floreali, arredi in argento tra cui un’antica croce astile.
La storia racconta anche che a San Pietro c’era un convento dei PP. Domenicani, e dove nacquero due Cappuccini: Fra Francesco e Fra Silvestro.
Quest’ ultimo, si distinse non solo per le virtù evangeliche da lui esercitate con spirito francescano, ma come religioso di somma preghiera e di un’eroica penitenza. Inoltre ebbe dal Signore il dono delle profezie e dei miracoli. Morì in concetto di santità nel convento di Simeri.
Il culto della Madonna della Luce è molto sentito, non solo dagli abitanti del borgo, ma anche dai paesi viciniori.
Ogni anno arrivano a San Pietro tantissimi pellegrini .
San Pietro Magisano dovrebbe essere preso da esempio da tutti i borghi calabresi e italiani, per non morire e per rinascere nella luce.
Caterina Sorbara