Un grande evento a Nicotera, un luogo dove, nel 1957/60, l’epidemiologo statunitense Ancel Keys ha condotto con la sua equipe, lo “Studio Pilota” sui regimi alimentari dei nicoteresi definendo per la prima volta il concetto di Dieta Mediterranea. Sempre a Nicotera dallo Studio Pilota, il prof. Flaminio Fidanza lanciava l’Indice di Adeguatezza Mediterraneo-IAM che, dal 2016, viene usato nelle linee guida del Ministro della Salute. Tra i componenti dell’equipe vi era il nicoterse, prof. Alfonso del Vecchio. Dallo Studio Pilota di Nicoetra, è poi scatutito il Seven Countries Study, uno studio che ha interessato sette nazioni: Italia, Grecia, ex Jugoslavia, Paesi Bassi, Finlandia, Giappone e Stati Uniti.
Nicotera, città simbolo mondiale della “Dieta Mediterranea Italiana di Riferimento” ha vissuto una giornata di alta formazione con la presenza di illustri relatori di grande spessore accademico e scientifico: Gabriele Sganga dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, Ludovico Abenavoli dell’Università “Magna Graecia” di Catanzaro, Laura Di Renzo dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”, Giancarlo Stati dell’Università della Calabria.
Sono inoltre intervenuti Antonio Leonardo Montuoro, Daniel Basta, Filippo Floramo, Enzo Natale, Angela Maiolo, Francesca Loiacono, Maria Letizia Campanella e Francesca Germano.
Soddisfatti il coordinatore della Commissione Alimentazione e Nutrizione, Saverio Bruni e Domenico Laurendi, presidente dell’Ordine dei biologi della Calabria, per l’ampia partecipazione e per l’elevato livello scientifico dell’evento con biologi, medici, professionisti della nutrizione, e un folto pubblico attento e interessato. Anche gli studenti dell’Istituto comprensivo hanno partecipato esponendo disegni a tema sulla Dieta Mediterranea.
A Nicotera è presente da oltre 15 anni l’Accademia internazionale della Dieta Mediterranea italiana di riferimento presieduta da Antonio Leonardo Montuoro, che ha raccolto i meriti degli illustri relatori «per la costante collaborazione e l’impegno nel mantenere viva la tradizione scientifica e culturale della Dieta Mediterranea».

Il coordinatore Saverio Bruni: «Portare un evento di questa portata a Nicotera significa unire la scienza al territorio, rafforzando l’identità mediterranea e diffondendo messaggi di prevenzione e salute fondati su solide basi scientifiche».
Il presidente Laurendi, ha dichiarato « L’obiettivo dell’Ordine è essere al fianco dei biologi calabresi, promuovendo occasioni di crescita, riconoscimento e valorizzazione della nostra professione all’interno della società e delle istituzioni. L’Ordine dei Biologi Calabria proseguirà nel suo impegno di formazione e aggiornamento scientifico, con eventi, corsi e convegni dedicati alle tematiche della Dieta Mediterranea, della nutrizione clinica e della sostenibilità alimentare, promuovendo la figura del biologo come protagonista della prevenzione e della salute collettiva». A porgere i saluti istituzionali ai convegnisti è stata il vice sindaco Lorella De Stefano.
Il convegno è stato moderato da Alessio Gravina e da Angela Maiolo, seguito da una pausa di degustazione rigorosamente a base di prodotti della dieta mediterranea. La seconda sessione, pomeridiana è stata moderata da Francesca Loiacono e da Maria Letizia Campanella. Il convegno, con crediti formativi-ECM, ha riscontrato una forte partecipazione di addetti ai lavori.
I lavori sono stati aperti con l’intervento di Antonio Leonardo Montuoro sul tema “Lo stile di Vita della Dieta Mediterranea” ripercorrendo la storia dello Studio Pilota svolto a Nicotera nel 1957/60 dall’equipe di Ancel Keys.

Gabriel Sganga ha trattato il tema sulla “Dieta Mediterranea: Novità?” con un intervento a largo spettro scientifico, senza mancare di un colpo di scena finale che ha meravigliato la platea quando ha descritto Nicotera magicamente posta in una posizione strategica <dalla presenza contemporanea di tre vulcani attivi (Etna, Stromboli e Vulcano con le fumarole e lo zolfo) influenzando – secondo il Prof. Sganga – fortemente e positivamente il microclima di Nicotera. Gli effetti sulla temperatura, sull’umidità, sulle precipitazioni, sulla luce solare prodotti direttamente dalle attività vulcaniche e cronicamente dai pulviscoli di cenere e dai gas, ricchi di microelementi e minerali, producono un microclima locale ottimale che rendono la terra più fertile e più incline a una vegetazione diversa e diversificata.>
Laura Di Renzo si è soffermerà su “La Dieta Mediterranea come modello nutrizionale nella prevenzione delle patologie croniche non trasmissibili” con una relazione ricca di spunti scientifici e di recenti ricerche che hanno interessato l’uditorio, apportando un valore aggiunto di notevole spessore.
Daniele Basta ha affrontato il tema “Il ruolo della Dieta Mediterranea nella prevenzione cardiovascolare” un temo molto attuale e particolarmente sentito soffermandosi sul modello alimentare, prevalentemente vegetale, ricco di legumi, cereali integrali, verdura, frutta, pesce azzurro, olio extravergine di oliva, sia tra i più efficaci nel ridurre l’incidenza di infarto, ictus, ipertensione e dislipidemie, con un impatto positivo anche sulla sostenibilità del sistema sanitario.
Filippo Floramo ha esposto su “La Dieta Mediterranea: Tradizione, percezione e futuro” relazionando sulla nutrizione e corretta alimentazione. A fine lavori ha dichiarato <Davanti a un pubblico numeroso e attento, composto da colleghi e professionisti del settore, ho condiviso il mio contributo scientifico accanto a relatori di fama nazionale. Sono orgoglioso di aver partecipato attivamente all’organizzazione e alla riuscita dell’evento, che ha rappresentato un importante momento di confronto e divulgazione.
Ludovico Abenavoli ha illustrato il tema “Impatto della Dieta Mediterranea sulla prevenzione e gestione delle malattie epatiche”. Un intervento molto seguito dove ha parlato di come la dieta Mediterranea possa aiutare nella prevenzione e gestione delle malattie del fegato, confermandosi non solo un modello alimentare, ma un vero stile di vita per la salute.
Giancarlo Stati ha relazionato su “Biodiversità e patrimonio fitochimico nella Dieta Mediterranea, implicazioni per la salute umana” un tema dove la biodiversità fa la differenza tra saperi e sapori, spingendo sulla cultura dell’orto e dei prodotti di stagione per valorizzare la nutrizione di tipo biologica.
L’intervento di Enzo Natale è stato “Nutrizione e cardioprotezione: dalla Dieta Mediterranea alla riduzione del rischio di morte improvvisa” molto atteso e seguito anche per le indicazioni sulle incidenze delle varie patologie derivanti da una malnutrizione con conseguenze sul sistema immunitario, cardiopatie, obesità, ma soprattutto ha focalizzato l’intervento sulla prevenzione.
Alle ore 16:00 si è aperta la discussione e Q&A (Tavola Rotonda) condotta dalla dott.ssa Francesca Germano con vari interventi da parte del numeroso pubblico presente.
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