La Provincia di Vibo Valentia ha certamente limiti, ritardi e criticità note a tutti; negarlo sarebbe sterile. Ma attribuire ogni responsabilità all’ente, senza interrogarsi su come i Comuni contribuiscono, o non contribuiscono, al suo funzionamento complessivo, è un modo superficiale di affrontare una questione che riguarda l’interesse collettivo di decine di migliaia di cittadini.
È in ballo il futuro dell’intera comunità vibonese, intesa come territorio condiviso, come insieme di servizi, priorità, progetti e visioni da costruire insieme.
La verità è che se tutti i comuni della provincia fossero amministrati con senso del dovere, con spirito di servizio e non con spirito di appropriazione di ruoli e posizioni di rilievo, se si collaborasse davvero e non a fasi alterne, il quadro generale sarebbe diverso.
Non si tratterebbe più di rivendicare ciò che manca, ma di costruire ciò che serve.
Invece, oggi, si rischia di confondere un legittimo malcontento con una scelta politicamente miope: credere che il semplice spostamento di confine amministrativo possa risolvere problemi che hanno origine molto più profonda, nella gestione locale, nella capacità di progettare, nella cooperazione tra istituzioni, nella visione politica, spesso assente.
La Provincia di Vibo Valentia non è un nemico da cui scappare, ma un territorio oggi fragile che va rafforzato.
Le Serre non sono una periferia da cedere: sono un patrimonio identitario, ambientale, culturale e storico che appartiene all’intera provincia.
E l’intera provincia ha il diritto, e il dovere, di crescere insieme.
Per questo trovo sbagliato, pericoloso e istituzionalmente debole affrontare questo tema con toni da “battaglia”, come se cambiare provincia fosse una scorciatoia verso servizi migliori.
I servizi migliorano quando c’è una classe dirigente che lavora con responsabilità, continuità e capacità di fare rete.
Migliorano quando non ci si accontenta di gestire l’ordinario, ma si costruiscono alleanze, si presentano progetti, si valorizzano le risorse interne.
Il futuro delle aree interne non si costruisce cambiando provincia, si costruisce cambiando atteggiamento.
Rinunciando alle logiche personalistiche, ripartendo dalla collaborazione istituzionale e affrontando i problemi con serietà, non con il fascino di soluzioni facili.
Il territorio vibonese ha bisogno di coesione, non di smembramenti.
Ha bisogno di responsabilità, non di illusioni amministrative.
E ha bisogno che ogni Comune, dal più piccolo al più grande, dalle Serre al mare, si chieda non solo cosa riceve, ma cosa è disposto a dare per far funzionare davvero questa Provincia.
Antonio Macrì Ex Consigliere Comunale Nicotera

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