“Un mondo nascosto” alla galleria D’Orta di Roma la nuova mostra romana del maestro Claudio Fezza.

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Ritrovare nuovamente l’arte, concepita dal maestro Claudio Fezza, è il riconnettersi e il rinvenire, quel “…ricostruire continuità tra le opere d’arte, i fatti, le azioni e le passioni di tutti i giorni, che sono universalmente costituitivi dell’esperienza. (1) L’astrattismo, del pianeta visionario di Fezza, nasce come un bisogno interiore che, si nutre di ogni cosa della vita che non possiamo ignorare. Adesso l’artista ci propone una sua grammatica visiva, attraverso quel suo personalissimo “ponere” tratti e forme geometriche o composizioni svincolate, dettagli preziosi: aree, nuvole, cieli o acque, illusioni pittoriche sbrogliate da ogni rigido schema, finalmente libere. Grazie all’intonazione, alle linee e ai colori, l’artista può ordinare e definire, con pienezza, lo spazio della propria opera pittorica. Alla fine, il risultato è una immagine piena di sentimenti e di armonie tutte da scoprire che, il più delle volte, suggestionano profondamente la comprensione dell’osservatore, riescendo spesso a orientarne lo sguardo, verso quell’articolata complessità di ogni paesaggio astratto dipinto. In tutte le tele affiorano dettagli del mondo reale filtrati al vaglio, esplorati alla luce dello stato d’animo, delle idee e della storia che l’artista porta con sé, come fedeli vibrazioni del suo gemito esistenziale. Elementi speciali, sfumature peculiari, colte in quell’altro versante, dall’altro lato della riproduzione fedele di ogni realtà naturale, ora si fanno levità e massa, fonte di rinnovamento per il pensiero; aromi, essenze, ombre e presenze, diventano l’alfabeto della poetica di quelle figure poste al centro dell’opera; ove si riscoprono forme, linee, evaporazioni e addensamenti di colore.

È questo il cuore della ricerca artistica del maestro romano, pulsazioni e ansie del cuore, che egli rappresenta, mostrando l’anima che è il cardine della struttura di ogni suo paesaggio astratto visionario. C’è ritmo e movimento nella costruzione equilibrata della superfice pittorica di ogni paesaggio astratto, c’è un flusso soave fra leggerezza e materia e, c’è quel dialogo silente fra alternanze dei motivi e variazioni astratte fantasiose, indirizzano bene lo sguardo dell’osservatore, conducendolo per mano, verso un cammino immaginario che ci coinvolge “dentro” e attraverso la narrazione interna all’opera d’arte, ci permette di scorgere cose che difficilmente avremmo potuto vedere. Ogni tecnica utilizzata che, ricade sia sull’ultimo aspetto dell’opera e sul rapporto fra forme, colori e aria è frutto di una sperimentazione meditata e sofferta di tanti anni. Pennellate e movimenti del colore caricano vivacità ed energia, mentre ogni atto del campire favorisce non solo equilibrio e controllo ma armonia e visione. Alla fine, ogni scelta tecnica maturata dall’artista, modella il carattere peculiare di ciascuno dei suoi paesaggi astratti e, ne garantisce unicità e singolarità. L’arte non è una professione, ma un sussulto dell’anima, l’arte è oltre il lavoro, ben lontana dal commercio e da ogni sorta di speculazione: è un’espressione propria dell’uomo che, si nutre di emozioni ed è capace di dare e diffondere emozioni. Per questo Claudio Fezza sceglie la galleria D’Orta in piazza Crati a Roma, un posto intimo ben curato e ben gestito dove professionalità è messa al bando di proposito a favore della dedizione, del rispetto e dell’amore per chi mette su tela i suggerimenti del cuore; un agire sicuro, quello del titolare di questo piccolo salotto culturale, portato avanti con pura passione, forte della convinzione che, ogni cosa assimilabile a regole, incardinature o paludate esposizioni, trasformerebbe il presunto artista, in un semplice mestierante della mondanità.  Rosario Sprovieri

  • John Dewey (Burlington, 20 ottobre 1859 – New York, 1 giugno 1952) filosofo, pedagogista statunitense.
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