Semestre filtro. Michele Conia : “illusione e percorso a ostacoli  per chi sogna il camice bianco”.

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“Selezione mascherata” per UDU  ( Unione degli universitari), un “pasticcio” per le associazioni e gli studi legali, un “boomerang”  per Anaao Assomed, il sindacato di medici e dirigenti sanitari italiani. Il numero programmato resta, semplicemente si sposta in avanti il test. Il superamento del numero chiuso a medicina attraverso l’introduzione del semestre filtro, sul modello francese, in realtà ha portato  che 7 studenti su 10 non potranno proseguire con gli studi e per questo l’11 dicembre scorso sindacati studenteschi  universitari e associazioni sono scesi in piazza, raccogliendo  6mila adesioni per un ricorso collettivo al Tar del Lazio e al Comitato europeo diritti sociali. L’esame del 20 novembre – spiega il nostro sindaco- è stato uno scoglio insuperabile per quattro studenti su cinque: promosso solo il 22% a Chimica e Biologia e  flop a Fisica. In un’ora e mezza, 45 minuti e 31 domande a testa per Chimica, Fisica e Biologia, ci si gioca il prosieguo degli studi. Chi non ha superato la selezione ha tentato  la seconda chance lo scorso 10 dicembre confermando  tutte le criticità che erano emerse dopo la prima tornata di prove dello scorso 20 novembre.  Per scongiurare  la valanga di ricorsi, nelle ultime ore, è spuntata  l’ipotesi della “sanatoria”: se ci saranno posti vuoti, potrebbero essere  inseriti in graduatoria anche chi non avrà conseguito il “18” (la sufficienza) a tutte e tre le prove per proseguire gli studi e recuperare  dei debiti formativi.  Ritengo- continua il sindaco-  che bisogna trovare definitivamente una soluzione che porti al superamento del numero chiuso per i corsi di laurea dell’area medica e bisogna adeguare il numero di posti e di borse di specialità al numero di laureati dell’area medica nell’anno precedente, in modo da poter garantire un ricambio generazionale completo e di qualità, che possa finalmente rilanciare il nostro Sistema Sanitario Nazionale e garantire la salute di tutti cittadini e di tutte  le cittadine. Considero  questa attenta pianificazione non più rinviabile   per il futuro – avverte  il sindaco- altrimenti temo che si ricorrerà a soluzioni tampone, quali prestazioni aggiuntive e reclutamento di professionisti con modalità contrattuali esterne alla dipendenza dal Ssn. Da anni denuncio, con la mia presenza, in tutte le piazze mobilitate, il progressivo definanziamento e inesorabile smantellamento del Servizio Sanitario Nazionale, che spiana inevitabilmente la strada a interessi privati:  blocco del turnover, carenza nelle dotazioni organiche di medici specialisti,  turni di guardia e di reperibilità  coperti con crescenti difficoltà e molto spesso i medici specializzandi, ancora in formazione  sono chiamati a reggere interi reparti. Da gennaio 2026 un Pronto soccorso su quattro avrà meno del 50% dell’organico previsto (dati Simeu). Mancherebbero  all’appello oltre 16.500 medici e servirebbero da 20 a 27mila infermieri  in più.

Il diritto alla salute, all’istruzione, e all’istruzione universitaria -conclude Conìa- non  sono dei privilegi ma dei diritti costituzionalmente garantiti per un sapere aperto e libero a tutti e a tutte.

 

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