I responsabili provinciali dei sindacati Nursing up, Giuseppe Gliozzi, e Fials, Amerigo Colaci hanno definito “umiliante” la decisione dell’Asp di sopprimere il servizio delle professioni sanitarie istituito nel 2013 affermando che tale decvisione avrà “ricadute negative sui servizi e sull’utenza”.
Grazie a questo servizio infatti – secondo i due esponenti sindacali – l’Asp di Vibo si era allineata alle aziende sanitarie che, in ambito nazionale, rappresentano modelli di eccellenza nel campo dell’organizzazione e gestione dei processi assistenziali che interessano le professioni sanitarie.
Pertando con tale deciosione – proseguono i due sindacalisti – l’azienda “dimostra, con i fatti, scarsa considerazione nei confronti dei cosidetti “camici bianchi” che partecipano attivamente ai processi produttivi, e che rappresentano oltre il 60% del personale del comparto sanità”.
I due sindacalasti si chiedono quindi chi svolgerà adesso, dopo questa decisione dell’Asp, le funzioni del servizio professioni sanitarie e chi si occuperà di risolvere le carenze improvvise e non del personale infermieristico, tecnico, della riabilitazione e della prevenzione.
I due sindacalisti annunciano infine di aver quindi inoltrato una nota, trasmessa anche al commissario per il piano di rientro, con cui chiedono la revoca della delibera 417 che sopprime il servizio delle professioni sanitarie adombrando motivi di illeggitimità e invita l’Azienda sanitaria a rivedere le posizioni assunte nei confronti delle questioni poste, a mezzo di apposita dichiarazione a verbale, nelle riunione di delegazione trattante tenutasi in data 15 marzo.
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