Ritorniamo a parlare dell’albero reciso difronte l’ingresso laterale della Cattedrale di Nicotera che, insieme agli altri rimasti, componeva un trittico. Don Francesco Vardè, intervistato da MediterraneiNews conferma che era da tempo che bisognava recidere quell’albero ed anche gli altri due rimasti, sono destinati alla stessa fine.
Per quale motivo? abbiamo chiesto a don Francesco il quale ci spiega che < ultimamente si era spezzato un ramo cadendo su una autovettura parcheggiata. Per fortuna non vi sono stati danni al mezzo , ma – giusta riflessione di don Francesco – se fosse caduto su una persona, avrebbe causato di sicuro un danno fisico>. Da qui è nata la necessità di procedere al taglio dell’albero, precisandoci il parroco, che aveva informato verbalmente e per tempo, sia l’ufficio tecnico comunale che il comando dei vigili urbani. L’eccesso di zelo dei due netturbini – informalmente informati e poi genericamente programmati per il taglio dallo stesso don Francesco – ha di sicuro anticipato i tempi del taglio. Tutto chiaro dunque? Si spera. La comunità parrocchiale, si augura che non ci siano conseguenze per i due zelanti netturbini, conosciuti da tutti come due persone per bene.
Chiediamo a don Francesco il perchè della necessità di tagliare anche gli altri due alberi ancora in vegetazione ed egli ci invita a verificare lo stato di precarietà e fragilità dei tronchi, scavati in tutta la loro lunghezza ed indeboliti fortemente, con il rischio di spezzarsi all’improvviso, alla prima folata di vento.
Abbiamo voluto verificare di persona e, le foto che pubblichiamo, in effetti, parlano chiaro. Non si tratta di un gesto in disaccordo con “amoris laetitia”, contro la natura e l’ecologia di cui veniamo continuamente sensibilizzati, ma di una necessità a recidere degli alberi che tanto si sono ammalati nel tempo, dove purtroppo, neanche un agronomo può più intervenire in loro aiuto. Saranno di sicuro ripiantati altri e più robusti alberi, necessari ad abbellire la facciata della Cattedrale.
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