Un indubbio succeso – l’ennesimo a essere sinceri – per il Festival “Leggere&Scrivere” la cui sesta edizione si è chiusa ieri e che ormai non solosi proietta come evento culturale di livello regionale ma si è interfacciato quest’anno con altre realtà di altre regioni italiane grazie ad una equiè molto attiva e professionale guidata dall’insossidabile duo Floriani-Marzano.
Ed è stato propio lo stesso Floriani, stamattina, sui social network ha tracciare un primissimo bilancio dell’importante kermesse che ha fatto davvero diventre Vibo un “Capitale della cultura” in questo ottobre che sembr ncora una lunga estate che non vuole cedere il passo al grigiore dell’autunno: “Difficile fare bilanci, ma i fatti sono fatti: la presenza amichevole del Presidente del Senato e dell’autorevolissimo Francesco Micheli, 200 incontri, 250 ospiti, mostre, laboratori, letture ad alta voce, teatro per bambini, affollati concerti di musica classica e leggera, reading, iniziative nelle scuole e a Stefanaconi, San Nicola da Crissa, Ionadi, Soriano, Pizzo, Chiaravalle. Molte migliaia di partecipanti. Nuove location: l’auditorium dello Spirito Santo e la chiesa di San Michele”. Tutto questo – ha continuato il direttore del SBV – con scarse risorse umane ed economiche. Leggerescrivere ha molte potenzialità, lo affermano importanti intellettuali come Silvio Perrella, Lorenzo Capellini, Giovanni Puddù, Francesco Micheli, Filippo Gaudenzi, Massimo Coen Cagli e tantissimi altri. Ci sono quindi tutti i presupposti per andare avanti con il Festival anche in futuro, per cercare di sollecitare verso il bello e la cultura una città che ogni giorno di più rischia di scivolare verso una sempre più minacciosa marginalità. Il festival è cresciuto molto nelle sue sei edizioni e non può più vivere solo nella stagione autunnale; ora per essere una risorsa per tutti deve aprire nuovi cantieri innovativi che coinvolgano sempre di più i giovani su temi legati alle nuove tecnologie, alla scrittura e alla lettura, alla musica, alla gastronomia del territorio. Nuovi cantieri che dovranno svolgersi in altre stagioni dell’anno per aiutare Vibo Valentia a diventare un polo di attrazione turistica e culturale. Per far questo – ha conluso Floriani stesso – serviranno, naturalmente, collaborazioni e condivisioni diffuse, ma alcuni semi importanti in questi sei giorni sono stati impiantati. Del resto, per questa citta, non esistano tante altre alternative”.
Subito dopo, sempre sui social network, gli ha fatto eco Maria Teresa Marzano che ha evidenziato come “la forza del Festival Leggere&Scrivere è il clima che si crea tra gli ospiti, un’atmosfera particolare che si sente solo una volta l’anno qui a Vibo e che rende questa manifestazione unica per come è capace di avvicinare i protagonisti, quelli che lo animano e il pubblico, creando relazioni belle e, spesso, durature e fruttuose. Sento già la nostalgia del Festival fino all’anno prossimo, ma già sappiamo in che direzione andare e cosa dobbiamo fare per renderlo sempre più bello e gioioso”.
Un successo che è riscontrabile anche da alcuni primi dati riguardanti ad esempio la vendita di libri al bookshop di palazzo Gagliardi dove i titoli più gettonati sono stati: Storie di sangue, amici e fantasmi (Feltrinelli) di Pietro Grasso, Cedi la strada agli alberi (Chiarelettere) di Franco Arminio, La lista. Il ricatto della Repubblica di Massimo Carminati (Rizzoli) di Lirio Abbate. Buon esito anche per La jihad delle donne (Salerno editore) di Luciana Capretti e Cattivi maestri. La sfida educativa alla pedagogia mafiosa (Edb) di don Giacomo Panizza.
Un Festival anche a misura di giovanissimi visto che oltre 1000 tra bambini e ragazzi, dalla scuola materna alla media, sono stati coinvolti nelle iniziative ludiche a palazzo Gagliardi e presso la roulotte “Libertina”, ideata da Giovanni Lauritano cone non hanno macato di sottolineare le responsabili dello Spazio Bimbi Katia Rosi e Antonella Furci.