Gli ecosistemi forestali della Sila tra le candidature italiane alla Lista del Patrimonio Mondiale dell’Unesco per il 2019. A darne notizia è stato il presidente della Regione Calabria Mario Oliverio in un comunicato diffuso dall’ufficio stampa della Regione Calabria.
La decisione è stata assunta dal Consiglio Direttivo della Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO, presieduto da Franco Bernabè, che ha deciso di indicare come candidature italiane alla Lista del Patrimonio Mondiale per il 2019 oltre agli Ecosistemi forestali della Sila stessi anche le Alpi del Mediterraneo, quest’ultima come candidatura transnazionale insieme a Francia e Principato di Monaco, di confermare come candidatura alla lista rappresentativa del Patrimonio Immateriale per il 2019 la Perdonanza Celestiniana e di iscrivere alla lista propositiva italiana del Patrimonio Mondiale il sito Grotte e carsismo evaporitico dell’Emilia Romagna.
“L’inserimento tra queste candidature – ha affermato Oliviero nella nota in questione – degli Ecosistemi forestali della Sila è estremamente importante” in quanto “alla nostra terra viene riconosciuta la peculiarità che la contraddistingue. I monti della Sila, con il loro ecosistema unico preservato nel tempo, difatti, meritano di essere tutelati e valorizzati nel rispetto della biodiversità che dobbiamo saper consegnare intatta alle generazioni future.”
A sostenere l’iniziativa è soprattutto il Parco Nazionale della Sila, istituito il 14 novembre 2002 contemporaneamente all’Ente di gestione. Il Parco – lo ricordiamo – è situato nel cuore della Sila e si estende per 73.695 ha, assumendo una forma allungata nord-sud. La sede del parco si trova a Lorica, mentre il perimetro coinvolge territorialmente tre delle cinque province calabresi, la Provincia di Catanzaro, la Provincia di Cosenza e la Provincia di Crotone. Il Parco è stato istituito nel 1997 con legge n. 344, mentre l’istituzione definitiva è avvenuta per Decreto del presidente della Repubblica del 14 novembre del 2002, dopo un iter politico iniziato nel 1923, quando in Italia si cominciò seriamente a parlare di Aree naturali protette, istituendo i primi parchi nazionali.
Il Parco Nazionale della Sila tutela aree di grande interesse ambientale in Sila Piccola Sila Grande e Sila Greca. Si tratta di un luogo meraviglioso che ricopre i territori già ricadenti nello storico Parco Nazionale della Calabria.Ricco di itinerari suggestivi e paesaggi emozionanti che vanno dal montano al collinare sino al pianeggiante, suddiviso in alluvionale, vallivo e a terrazze, il parco si estende per 73.695 ettari. La foresta è praticamente la sovrana nel parco: distese di larici, faggi e castagneti ricoprono la Sila Grande, mentre abete bianco e faggio costituiscono le principali formazioni boschive della Sila Piccola.