Da meno di un anno, Stefanaconi, ha una nuova amministrazione. E la nuova giunta – guidata dal dinamico e giovane sindaco, Salvatore Solano – si è posta all’attenzione dei media locali e dell’opinione pubblica per tutta una serie di brilanti iniziative. Per questo motivo, per capire meglio – in tempi in cui amministrare non è certo facile sopratutto alle nostre latitudini – abbiamo intervistato il primo cittadino stefanaconese per comprendere il “nuovo corso” da lui impresso alla realtà socio-territoriale del piccolo centro urbano vibonese.
Signor sindaco lei in carica da pochi mesi eppure si è già segnalato per tutta una serie di brillanti iniziative. Questo in un momento in cui si accusa spesso la politica di immobilismo. Ma quali sono oggi, a suo dire, i problemi più pressanti di Stefanaconi ai quali lei e la sua amministrazione siete chiamati ad intervenire?
La mia amministrazione non sta facendo altro che mantenere fede alle promesse elettorali. Per carattere, preferisco che siano gli altri a valutare il nostro operato, che a quanto pare è apprezzato. Oggi ci troviamo nell’era dei social network, della comunicazione mediatica, dove la propaganda politica o una semplice notizia spesso viene veicolata all’esterno da politici, amministratori locali, come qualcosa di straordinario. Noi di straordinario non abbiamo fatto nulla, ma solo ciò per cui siamo stati eletti. Ciò che ha spinto la mia squadra a candidarsi, viene proprio dalla consapevolezza dei problemi, specie di carattere sociale, ma non solo, che affliggono la nostra terra. Partendo da tale constatazione, non abbiamo aspettato nemmeno un attimo, ad aprire il Centro Sportivo Polivalente, che ha dato vita ad una serie di manifestazioni sportive, ad avviare il Centro di aggregazione sociale, divenuto ormai luogo di ritrovo ed incontro di grandi e piccoli, ad aprire la biblioteca comunale, ospitante periodiche presentazioni di libri ed eventi di ampio respiro culturale.
Quali sono invece i punti di forza sui quali contate di avviare una progettualità che incida sul territorio che vi trovate ad amministrare?.
Stefanaconi si trova a soli 2 km da Vibo Valentia. Questo di per sé è un punto di forza. L’approvazione definitiva del piano regolatore, ormai giunto all’ultimo step, potrà contribuire a dare slancio urbanistico ed economico al nostro territorio. L’ambizione della mia amministrazione è di attrarre imprese ed investimenti, lavorando anche per la realizzazione di un’area industriale, tra Stefanaconi e il mesima. Lavoreremo, inoltre, per far sì che Stefanaconi diventi un Borgo di Calabria. A tal riguardo, stiamo elaborando progetti che mirano al recupero del Centro Storico, delle abitazioni inagibili, per destinarli ad uso abitativo e per creare un mercato permanente dell’artigianato e di prodotti tipici locali.
Il dato della raccolta differenziata vi colloca tra i comuni virtuosi del vibonese e non solo. Come siete riusciti a ottenere questo risultato e come la popolazione stefanaconese sta accogliendo questa importante novità e ancora, quali benefici comporterà per la stessa?
Questo è un risultato che ci riempie d’orgoglio, anche perché ci consentirà di abbassare la tassa sui rifiuti (TARI) del 30%. Naturalmente la nostra non sarà una gara tra chi è più bravo e chi è meno bravo ma sarà una sfida di civiltà, perché da questo dipende, principalmente, la crescita di un territorio. Se il 67% è comunque un dato di tutto rispetto, il nostro intento è di raggiungere per l’anno in corso almeno il 75%. Per far si che questo diventi possibile, abbiamo avviato una serie di iniziative informative per i cittadini, per le scuole, ma, soprattutto, abbiamo assunto decisioni rigide, tra cui sanzioni, per chi ancora non conferisce correttamente i rifiuti. Inoltre, speriamo nel finanziamento di un progetto presentato alla Regione Calabria, che consentirà, tra l’altro, di dotare le famiglie di compostiere domestiche, in modo di abbassare il conferimento di umido, con maggiori risparmi per i cittadini.
Si dice spesso che una città che investe sui propri giovani investe sul suo futuro. Da pochi giorni è stata inaugurata la nuova scuola, cosa ci sente di dirci su questo importante evento?.
La cosa che più mi rammarica che molte volte sento parlare di giovani, come speranza, come prospettiva, come futuro, ma poi chi per prima gira le spalle è la politica. La nostra azione politica, invece ha voluto mettere al centro proprio i giovani. Un’attenzione particolare l’abbiamo rivolta alle scuole, non solo da punto di vista strutturale. Seppur, l’inaugurazione della scuola dell’infanzia si può considerare un evento, perchè riaperta dopo 7 anni, non ritengo sia questo il risultato più importante. Quel che assume maggior valore è il fatto di aver dato ai bambini gli ambienti e gli spazi che gli spettano, e alle famiglie l’opportunità di iscrivere i propri figli alla scuola di Stefanaconi. Sono convinto che questo è il primo passo per creare comunità.
Avete progetti in mente sul settore della cultura e del sociale?
Cultura e sociale è un binomio indissolubile per chi vuol fare politica con la P maiuscola. Noi in questo ambito stiamo spendendo gran parte delle nostre idee e delle nostre forze. Non nascondo che abbiamo trovato terreno fertile tra le istituzioni presenti sul territorio, scuola, associazioni, chiesa. In questi primi mesi abbiamo lavorato affinchè le associazioni si unissero in Consulta e la biblioteca avesse un Comitato di Gestione. Da qui abbiamo dato vita a tutte una serie di iniziative, tra cui: la banda musicale per i bambini di Stefanaconi, un corso di poesia e di scrittura creativa, una scuola di musica. A breve daremo vita anche ad un telegiornale dei bambini e, in collaborazione con la scuola, anche al consiglio comunale baby. Questo, per brevità, quanto realizzato. Seppur con vena polemica, mi sento di dire che la politica dovrebbe preoccuparsi un po’ di più di questi aspetti, perché da questo dipende un società diversa, e non aspettare che sia un’opera pubblica a rendere importante l’azione intrapresa. In questo caso i meriti sono dello Stato o della Regione, per aver erogato i finanziamenti, del professionista per aver redatto il progetto e della ditta per averlo realizzato.
Per quanto riguarda il comparto produttivo avete promosso ad esempio la consulta agricola e un interessante idea sull’olio locale. Cosa ci può dire su questo aspetto?
Premesso che, il territorio di Stefanaconi oltre ad essere tra i più vasti della provincia di Vibo Valentia, ha un’importante vocazione agricola. Qui insistono importanti aziende agricole, operanti nel settore della pastorizia, dell’allevamento di animali, della produzione casearia, ecc. Per tutelare e valorizzare le nostre aziende, anche ai fini della commercializzazione dei loro prodotti, abbiamo pensato di istituire la Consulta Agricola. Ma elemento ancor più importante è l’istituzione del marchio De.C.O., che consentirà di selezionare i prodotti di provenienza locale e di qualità, tra cui rientra il nostro olio extra vergine. In questi giorni stiamo lavorando per formare la commissione, che sarà composta da un biologo, da un agronomo, da un nutrizionista, da uno chef, e da altre figure professionali, i quali avranno il compito di approvare i disciplinari di produzione e certificare la qualità del prodotto. Tra gli obiettivi che ci siamo prefissati è di dar vita ad una “cucina di Stefanaconi, valorizzandone il pane, l’olio, la pasta fresca, il miele, e tanti altri prodotti di derivazione locale. Questo consentirà ai tanti giovani di Stefanaconi di poter investire anche nel settore della ristorazione. Se questa scommessa, unitamente alle altre, sarà vinta, mi sentirò soddisfatto, in conclusione di mandato, di poter lasciare una buona eredità alla mia comunità.
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