Potremmo chiamarli “angeli dalla faccia sporca” e non perché ricordino Sivori, Angelillo e Maschio, bensì per lo spirito d’abnegazione con cui, nei momenti di maggior bisogno per la collettività, si sono messi a totale disposizione, anche correndo rischi, per aiutare, anziani, disabili e persone in difficoltà. Durante i due recenti nubifragi, hanno lavorato in silenzio, non hanno accampato meriti né preteso ringraziamenti. Il 18 e 19 giugno, di fronte all’allagamento della Marina e alla disperazione di chi annaspava nel fango e nell’acqua, si sono presentati davanti al maresciallo Fabio Cirone, comandante della caserma di Nicotera Marina, e al personale della Guardia costiera offrendo ogni loro energia a soccorso di chi si trovava in difficoltà. Nei momenti difficili, parecchi di loro hanno contribuito a riempire e dislocare nei punti critici del territorio tra Nicotera e Joppolo ben cinquemila sacchetti di sabbia. Lo stesso gruppo di volontari ha lavorato per la pulizia delle strade stando a fianco di ditte private e Calabria Verde.
Sabato scorso sono tornati in prima linea. L’esperienza vissuta assieme li ha fortificati e messi in sintonia. Dalla paura e dalle difficoltà dei giorni più duri, stando in mezzo al fango e all’acqua, hanno anche maturato il desiderio di non disperdere i valori dello stare insieme. E’ nato così il “Centro italiano di protezione civile, gruppo di Nicotera>. A coordinare ogni iniziativa c’è un coordinamento composto da cinque persone al cui fianco oggi opera un contingente di una trentina di volontari destinato a crescere ancora. Carlo Tansi, apprezzando il loro lavoro e le loro competenze, li ha voluti subito al suo fianco. Assieme a loro ha monitorato tutto il territorio; assieme a loro s’è seduto al tavolo col presidente Mario Oliverio per elaborare un quadro delle criticità e dei necessari interventi per il quale sono stati messi a disposizione 500mila euro. Sono loro il volto nuovo del “rinascimento” nicoterese.
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