Un consiglio comunale alquanto animato è quello andato in scena martedì scorso. A movimentare una discussione che sarebbe filata liscia come l’olio considerando l’esiguità dei punti all’ordine del giorno, regolamento funzionamento biblioteca comunale e Piano triennale per prevenzione di corruzione e trasparenza, ci hanno pensato i consiglieri del gruppo di opposizione Movi@Vento visibilmente alterati dopo che il sindaco Giuseppe Marasco aveva risposto “picche” di fronte alla loro richiesta di un consiglio per discutere di 118, rifiuti, inquinamento marino, piano comunale d’emergenza ed altre criticità cittadine. Anzi, le problematiche locali sarebbero state messe in secondo piano dallo stesso Marasco in quanto, a suo dire, argomentazioni “non urgenti, né eccezionali”.
Ad inizio discussione è stata rifiutata dalla maggioranza la proposta del consigliere Antonio D’Agostino (Movi@Vento) di integrare gli argomenti all’o.d.g.
“E’ andato così in scena – affermano i consiglieri D’Agostino, Maria Adele Buccafusca e Salvatore Pagano – un vero e proprio spettacolo da teatro dell’assurdo. Da una parte noi della lista Movi@Vento e il pubblico del movimento 14 luglio presente in sala, dall’altra il gruppo della maggioranza schierato a testuggine per impedire ancora una volta il giusto e sereno dibattito sui principali problemi irrisolti della comunità. Scena prima: la squadra guidata da Marasco si è esibita in un tentativo tanto arrogante quanto velleitario di bloccare la lettura di una nostra mozione/documento/proposta e poi, fallito questo, in una votazione bulgara, contraria all’integrazione dell’ordine del giorno da noi richiesta. Scena seconda: abbandono in massa per protesta dell’aula consiliare che ha messo in luce plasticamente l’isolamento di questi amministratori, sordi ai bisogni della comunità amministrata e tristemente autoreferenziali. Un vecchio e saggio detto popolare dice che, se il ciuco non vuole bere, è inutile fischiargli. Ed è quello che purtroppo continua ad avvenire tra noi e il coeso raggruppamento della maggioranza. Ma la cosa che impressiona di più è l’afasìa dei consiglieri che costituiscono il cerchio magico di Marasco. E che, bisogna ricordare, hanno ubbidito fin da subito al suo diktat (quasi un’intimidazione) di non parlare. A tal uopo, come qualcuno ricorderà, era stato anche nominato un portavoce che però, da un po’ di tempo, o per via dell’epidemia influenzale o semplicemente perché non ha voci da portare, non si sente più”.
Ad inizio consiglio, il sindaco ha confermato la sua disponibilità a partecipare al tavolo permanente dei sindaci contro l’inquinamento delle acque marine del Golfo di Gioia Tauro, ma che per motivi di lavoro non può coordinarlo, così come a costituire le commissioni previste dallo statuto comunale, ma bisogna ancora pazientare. Il primo cittadino è disponibile, inoltre, a portare avanti il problema dell’istituzione della postazione 118, tant’è che da mesi aspetta una risposta dalla deputata Dalila Nesci (M5S) alla quale si sarebbe rivolto da mesi, ma che continua a ignorarlo.
“Per il resto – dichiarano i componenti di Movi@Vento – nulla ha fatto per la costituzione del tavolo permanente deliberato all’unanimità nel consiglio straordinario aperto il 19 settembre scorso; un impegno ancor più da onorare perché assunto direttamente al cospetto dei numerosi cittadini presenti in quella occasione; nulla ha rappresentato nella conferenza dei sindaci perché, a sua detta, nei due incontri che ci sono stati non gli è stato concesso spazio per porre il problema; nulla di nulla ha tentato di fare col commissario alla sanità Saverio Cotticelli, principale interlocutore, neppure chiedendo un incontro e nulla col Prefetto, dove siamo andati in delegazione, e che ci ha detto di riferire al sindaco che attende un suo interessamento diretto. E che dire della sua disponibilità ad aggiornare il piano di emergenza come sollecitato anch’esso dal Prefetto? In conclusione: dove lo si trova un sindaco così disponibile? L’unica decisione alla quale Il sindaco Marasco non pare invece essere più disponibile, è quella di risolvere il contratto con l’inadempiente ditta MEA che, a suo dire, in poco più di un mese avrebbe già superato il 40% di raccolta differenziata. Peccato che il dirigente dell’Area tecnica da noi contattato abbia dichiarato che non esiste nessun dato ufficiale che attesti tale risultato. Intanto gli avvocati del comune, officiati da mesi per l’emissione di un parere, continuano a non emetterlo perché privi di tutta la documentazione da loro richiesta. Ma siccome di tutte queste problematiche è meglio non parlarne, ecco che il fuggiasco Marasco ha scelto la strategia del bavaglio da mettere alla minoranza. Che però può funzionare con i suoi consiglieri consenzienti e con il pilatesco leghista Antonio Macrì, ma non certo con il nostro gruppo che saprà ripristinare le regole democratiche del libero confronto che piaccia o no al sindaco e alla sua corte silente”.