“La sentenza della Corte europea dei diritti umani sul caso Paradiso Campanelli contro Italia ha ribadito che i bambini non possono essere comprati e che uno Stato ha tutto il diritto di vietare e perseguire la barbara pratica dell’utero in affitto”. Così Massimo Gandolfini, presidente del Comitato difendiamo i nostri figli commenta della Grande Camera della Corte europea dei diritti umani ha chiarito che non vi è stata da parte dell’Italia alcuna violazione dell’art. 8 della Cedu nell’affidare ai servizi sociali un bimbo di nove mesi ottenuto da una madre surrogata in Russia.
“La Corte afferma giustamente che le autorità italiane hanno seguito l’obiettivo legittimo di prevenire disordine e proteggere i diritti dei bambini – prosegue Gandolfini -. E solo l’ottobre scorso il Consiglio d’Europa aveva bocciato il rapporto della senatrice Belga Petra De Sutter, che cercava di promuovere la legalizzazione dell’utero in affitto”.
“Questi pronunciamenti spingono ogni Stato a fare la sua parte nella lotta contro il mercimonio dei bambini e dell’utero donne e ad impegnarsi affinché questa pratica sia messa al bando da tutta la comunità internazionale”, Conclude Gandolfini.