Cambiamo Reggio Calabria:“C’è una politica delle donne. Una politica femminile, immaginata e vista dall’altra metà del cielo”.  Spiega così il suo impegno in politica Serena Anghelone, esponente di “Coraggio Italia”.

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“Oggi i principali ruoli istituzionali, politici, economici sono svolti dagli uomini – ricorda Serena Anghelone – Nel nostro Paese appena il 18% delle posizioni regolate da un contratto da dirigente sono occupate da donne. Una percentuale che negli ultimi 10 anni è cresciuta di appena lo 0,3%, rimanendo quindi sostanzialmente invariata. Una situazione che non riguarda soltanto le posizioni di vertice, ma che ad ogni livello è caratterizzato anche da una differenza di reddito tra generi. È nostro dovere, dunque, superare questo squilibrio, che spesso ci ha visto penalizzate in ogni settore sociale ed economico del nostro Paese.  Ed in Calabria le cose non vanno certo meglio”.

“Eppure – sottolinea  – le donne quando hanno svolto ruoli di responsabilità, occupato alte cariche politiche, si sono distinte per la qualità del loro lavoro, per i risultati raggiunti, per l’equilibrio con il quale hanno svolto e gestito il loro mandato. Hanno pienamente dimostrato, come ha anche riconosciuto recentemente Papa Francesco, in occasione della solennità di Maria Santissima Madre di Dio, che «la donna è colei che fa il mondo bello». Lo hanno fatto, lo hanno cercato, lo hanno realizzato, tante donne di questo Paese. Secondo quel concetto cristiano che pone la donna all’origine dell’umanità”.

“Da moderati e cattolici impegnati in politica, più modestamente – aggiunge Serena Anghelone – intendiamo essere lo strumento per far rinascere il nostro territorio di nascita, la terra che amiamo, dare speranza a chi come noi vive in una regione che soffre problemi mai risolti, frutto di gestioni e amministrazioni che hanno avuto una scarsa o addirittura una residuale presenza femminile”.

“Insieme si può, in tante si può, se dalle urne dalla preferenza di genere, per la prima volta presente in Calabria, scaturirà una classe politica di genere capace di fare la differenza, non solo di carattere sessuale, ma di impegno, di passione, di volontà di cambiare le cose, costruire quella società più giusta, più eguale, che la Calabria non ha mai avuto, e che merita di avere”.

“Ci sono voluti anni di dibattiti, di confronti, di discussioni, per riconoscere nuovi reati contro le donne; di essere riconosciute persone, vittime, di violenze, di soprusi, di mobbing. Restano tantissimi altri i settori in cui ancora oggi le donne sono penalizzate, se non subdolamente umiliate nel riconoscimento del loro valore in termini di competenze e titoli. È una battaglia alla quale non possiamo e vogliamo rinunciare. Sarà questo il mio, il nostro, e di tante donne, programma politico”.

 

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