Fumata bianca. Dopo dieci giorni di blackout la guardia medica ha riaperto i battenti. Seppur a scartamento ridotto, l’attività è ripartita ieri sera alle 20. In servizio un solo medico anziché due, ma, nell’arco di un paio di giorni, tutto dovrebbe tornare alla normalità. Nella giornata di ieri, infatti, la ricerca di medici da impiegare nella postazione di continuità assistenziale nicoterese, è approdata ad un primo risultato positivo in quanto un medico titolare è rientrato dalla malattia e un altro ha sottoscritto il contratto che lo immette nell’organico della struttura sanitaria con effetto immediato. Starebbero per rientrare in servizio anche i medici titolari in organico precedentemente messisi in malattia dopo che un loro collega era risultato positivo al Covid. Dopo le ripartenze garantite dall’Asp e puntualmente andate a vuoto, si può, finalmente, tirare un sospiro di sollievo. Ad informare gli amministratori locali della ripresa del servizio è stato lo stesso commissario dell’Azienda sanitaria, Maria Pompea Bernardi. In sintesi, il disagio sanitario sarebbe finito e i turni di notte della postazione di continuità assistenziale dovrebbero riprendere, in tempi brevi, a pieno regime riportando la tranquillità nell’intero comprensorio. Resta ora da vedere come coprire il turno di giorno della guardia medica.
A tal proposito, il commissario straordinario Bernardi, s’è già portato nella struttura ospedaliera nicoterese per un sopralluogo teso a verificarne le condizioni di agibilità. L’obiettivo sarebbe quello di provare a gettare le basi per la nascita dell’Associazione funzionale territoriale che dovrebbe vedere i medici di famiglia impegnati a fornire assistenza agli utenti sanitari con l’aiuto di un infermiere e avendo a disposizione laboratori (radiologia, analisi, ecografia) e medici specialisti del poliambulatorio. In sostanza, in attesa che il commissario regionale alla Sanità valuti la richiesta inoltrata nei mesi scorsi dal Comune di Nicotera e pervenutagli tramite Asp per la realizzazione della Casa della salute nella struttura ospedaliera nicoterese, i cittadini del comprensorio potrebbero cominciare ad assistere alla nascita di una “Mini-similcasa della salute”. <I locali – spiega il primo cittadino di Limbadi Pantaleone Mercuri – sono stati individuati al piano terra dell’ospedale e saranno sottoposti a lavori di riqualificazione. I medici di famiglia opereranno sei giorni su sette a settimana e sarebbero già quindici quelli che hanno manifestato la loro disponibilità. Gli stessi potranno contare sulla collaborazione di ambulatori e laboratori, sulla presenza di un infermiere e, cosa non secondaria, su benefici economici ancora non quantificati>. Rimane il mistero sulla provenienza dei medici di famiglia atteso che la maggior parte di quelli attivi sul territorio nicoterese non solo non sarebbero stati contattati, ma manifestano anche serie perplessità sulla fattibilità della “Mini-similcasa della salute”. Un ruolo nel progetto potrebbero, comunque, giocarlo anche i medici di famiglia in pensione.