La sanità è uno degli ambiti fondamentali per far sì che la Calabria rinasca. Per questo l’ANPI reggina ha organizzato la presentazione del libro di Rubens Curia “Per una sanità partecipata”, che si terrà il 5 marzo, alle ore 18, presso lo “Spazio Open” di via Filippini 25.
L’evento, che oltre al medico ed amministratore sanitario vedrà la partecipazione di Bruno Martino (Direttore dell’Unità complessa di Ematologia del Grande Ospedale Metropolitano) e il coordinamento di Mirella Gioffrè (AGEDO ed ANPI), si svolgerà in presenza nel rispetto delle normative anti Covid e in remoto al link: htt://.facebook.com/COMITATO-PROVINCIALE-ANPI-REGGIOCALABRIA114441545272088/
La presentazione di “Per una sanità partecipata” si caratterizzerà per un’analisi e una proposta concreta sulla sanità italiana e, soprattutto, reggina e calabrese, a dimostrazione di come l’ANPI pratichi attivamente i valori partigiani e costituzionali, oltre la pur importante memoria storica.
“Purtroppo siamo stati facili profeti quando abbiamo denunciato che una sanità territoriale desertificata e la carenza si una rete ospedaliera efficiente, al di là dei singoli operatori sanitari che lavorano a mani nude, non sarebbe stata in grado di dare risposte ai nuovi bisogni di salute dei calabresi” sono le parole dell’autore nella quarta di copertina del libro.
È urgente una profonda riforma organizzativa ed etica della sanità, anche alla luce di una sanità di prossimità che il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza delinea molto bene. Siamo pronti a cogliere, come Servizio Sanitario Regionale, questa opportunità che l’Europa ci dà? In undici anni il Piano di rientro perché è fallito? L’integrazione sociosanitaria, senza trattino, è stata attuata in Calabria? Le diseguaglianze economiche e sociali danneggiano la salute? La tutela della salute è una opportunità o un macigno che pesa sulla fragile economia della nostra Regione? L’Edilizia Sanitaria è una vergogna per come è stata attuata o potrà essere un volano per l’economia calabrese? L’infermiere di famiglia avrà un ruolo fondamentale in una equipe multiprofessionale?” sono gli interrogativi posti dal medico ed amministratore.
“La classe dirigente calabrese deve prendere atto che in Calabria sono scesi in campo nuovi protagonisti: donne e uomini entusiasmanti che contestano una sanità paternalistica e pretendono, con i loro vissuti e le loro competenze, che venga attuata un’organizzazione della sanità a misura di persona dove la partecipazione è ricchezza non una zanzara fastidiosa” è la conclusione di Curia.
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