Pubblicato nel pieno del tempo di pandemia, finalmente il romanzo dedicato a Re Morgete sarà presentato dall’autore prof Francesco Greco nella suggestiva piazza S. Antonio a San Giorgio Morgeto.
L’organizzazione è curata dall’Associazione EduKare.
Il racconto vuole affrontare, con lo stile del romanzo, una leggenda che circonda in paese da secoli: quella di Re Morgete, figlio di re Italo, capo degli Enotri che sedici generazioni prima della guerra di Troia, avrebbe invaso l’attuale terra di Calabria.
La narrazione, ambientata alcuni secoli prima di Cristo, è la storia di una presunta conquistata di Morgete, che scelse alcuni luoghi per edificare una grande città, creando una nuova civiltà e di un nuovo popolo. La città antichissima e praticamente sconosciuta si chiamava Altanum. La sua esistenza in una delle colline a fianco al borgo di San Giorgio Morgeto, è testimoniata dai resti di una grande cinta muraria e da alcune torri. Della città sappiamo poco, e gli storici fanno alcune ipotesi sulla sua distruzione, ma l’esistenza della stessa è attestata da documenti molto antichi.
Il territorio, identificabile nella Piana di Gioia Tauro, affascina il conquistatore e nei pressi dell’attuale borgo di San Giorgio Morgeto, decide di realizzare una grande costruzione, della quale ancora oggi possiamo visitare i resti (il castello).
La leggenda e il legame con questi antichi personaggi è ancora viva e viene tramandata da generazione in generazione. L’autore vuole affrontarla, tentando di dare una prospettiva storica, dopo essersi calato in un approfondito studio del periodo antico, facendo rivivere al lettore un mondo perduto ma del quale ancora oggi si possono vedere i segni e i valori, trasmessi nel corso delle varie generazioni. È certamente un lavoro di fantasia, ma riesce a dare un quadro reale del tempo al quale si riferiscono le leggende e le tradizioni.
La presentazione del libro sarà presieduta dall’autore, che per l’occasione presenterà un quadro storico dei personaggi mitici, a cui si riferiscono le antiche tradizioni alle quali si ispira il romanzo. L’antica caccia al cinghiale, la produzione delle antiche olive e il sissizio – primo espediente di democrazia – sono presenti nel testo, assieme ad un mondo e a una prospettiva che fa immaginare la prima costruzione, sulla quale nei secoli successivi è stato edificato il castello.
Ad accompagnare la presentazione del testo, ci saranno il prof. Michele Fazzari e la prof.ssa Immacolata Raso che discuteranno con l’autore e approfondiranno con lui alcuni aspetti importanti del racconto.