“Pedalata per la Ricerca” è il titolo della bella impresa, quella di Domenico Aquilano nato è cresciuto a Limbadi.
Dalla passione per la bici è nata l’idea, poi diventata un progetto, di attraversare l’Italia in bici dal Trentino, terra che lo ha adottato, fino al suo paese natio, Limbadi.
“Un progetto ambizioso – afferma Aquilano – che trova maggior senso se non viene realizzato solo per se stessi. Ho pensato quindi di legarlo a una causa nobile e molto importante Ho scelto di associare alla mia impresa sportiva anche un’impresa solidale aprendo una raccolta fondi a sostegno della fondazione Airc per la ricerca sul cancro”. E così, Aquilano partito il 28 luglio, nella giornata di ieri, domenica 6 agosto, ha raggiunto la cittadina di Limbadi supportato da tanti e cari amici che lo hanno atteso festosi in piazza, la Pro loco di Limbadi, i membri della locale sezione Airc e il sindaco Pantaleone Mercuri.
Momenti di grande emozione quelli vissuti nel pomeriggio, commovente l’abbraccio con l’anziana madre che ha accolto il figlio nella piazza del paese tra gli applausi di tutti i presenti.
Un’esperienza condivisa fortemente anche dai gruppi ciclistici All bike Nicotera-Limbadi guidato da Pasquale Messina e Bicinsieme Paesaggi in Movimento di San Costantino Calabro guidato da Raffaele Mancuso, che insieme hanno atteso l’arrivo del ciclista alle porte di Vibo Valentia e insieme, in sella alle proprie biciclette, hanno percorso l’ultimo tratto dell’esperienza fino a raggiungere la piazza di Limbadi. “Le emozioni rappresentano esperienze che danno colori alla vita – afferma Mancuso -, creano sfumature di piacevolezza e spiacevolezza e costituiscono il carburante naturale dell’uomo con il motore capace di innescare motivazioni azioni e comportamenti. Una giornata sportiva che diventa ancora una volta una lezione estremamente importante e preziosa non solo per noi e per chi ci sta vicino, ma anche e soprattutto per le generazioni future, educare alla solidarietà è cruciale perché un mondo senza altruismo è destinato a non progredire mai verso una coscienza collettiva più alta e consapevole”.