Da quel accadimento drammatico e luttuoso, sono passati quattordici anni, è doveroso come ogni anno, ricordare il Funzionario AISE (Agenzia Informazioni Sicurezza Esterna) Pietro Antonio Colazzo – Consigliere Diplomatico della Presidenza del Consiglio, morto a Kabul la mattina del 26 febbraio 2010.
Pietro Antonio Colazzo – Quella mattina del 26 febbraio 2010 – Si trovava in quel momento in un centro commerciale di Kabul, quando all’improvviso fecero irruzione dei guerriglieri. Colazzo, intuì che stava per accadere da li a poco qualcosa di drammatico, ma riusci a predisporsi e ad avvertire la polizia afghana che mise in salvo le quattro persone che in quel frangente si trovavano con lui. Aveva 48 anni, era laureato in lingue orientali, conosceva anche i dialetti afghani, era il contatto con l’intelligence afghana: pare che i talebani l’avessero riconosciuto…Spesso, gli uomini dell’intelligence italiana, sono purtroppo soggetti a critiche ma, con la loro professionalità, vivono sul campo per difendere non solo l’integrità e la sicurezza dello Stato per cui lavorano ma anche per la democrazia degli altri Stati, come l’Afghanistan.
L’attuale situazione geopolitica, nonchè di crisi economico-finanziaria a livello mondiale, non può non creare preallarme e preoccupazione ai vari governi ed ansie ai cittadini. Tutto ciò determina “caos” ed il terrorismo organizzato approfitterà per destabilizzare ulteriormente una situazione già di per sè, difficile e complessa, alimentando focolai pronti a divampare al minimo input di ribellione sociale.
Marco Federico
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