La vicenda raccontata da Rosario Marra ha dell’incredibile. Lui è un disabile al 100% a causa di un gesto eroico fatto a Torino, a difesa di un anziano, ricevendo una risposta tragica con tre colpi di pistola alla schiena che lo hanno costretto alla disabilità Per quel gesto eroico venne insignito del Cavalierato al Merito da parte del Presidente della Repubblica.
Rosario è originario di Nicotera, città che visita spesso ogni anno. A questo sindaco attuale ha chiesto nell’ottobre 2023, l’istituzione di un ascensore o di una sedia montascale, per poter accedere al palazzo comunale. Una richiesta di civiltà che, il Sindaco “Pinocchio” al quale, affettuosamente, vox populi, gli è stato appioppato questo nomignolo, non ha esitato a promettere all’illustre cittadino, di provvedere “nello spazio di un paio di mesi all’installazione dell’ascensore visto e considerato che dal lato parcheggio (del palazzo municipale) vi era già la predisposizione e che aveva richiesto e ottenuto un finanziamento di 70.000 euro dalla Regione Calabria”.
Marra ci aveva creduto e, da buon cittadino, facendosi carico del problema per sé e per altri disabili, nei mesi successivi si recava alla Regione per sollecitare l’invio della somma richiesta dal Sindaco di Nicotera, ricevendo la risposta fulminante, “che non era pervenuta richiesta di finanziamento per detta opera”.
Il disabile Marra rientrato faticosamente a Nicotera incontra il Sindaco e “con gentilezza chiedevo a che punto era la pratica e quando sarebbero incominciati i lavori.”
Marra descrive la seguente risposta da parte del Sindaco “Pinocchio”: “ Con il solito sorrisetto sulle labbra a tipo di sfottò, mi ha risposto: ancora hannu mu fabbricannu”. Tradotta in italiano, la frase dialettale calabrese, riveste molti significati sottintesi: lo devono ancora fabbricare, va a quel paese, ti ho preso in giro, sei un ingenuo, mi prendo gioco della tua disabilità, ecc. ecc.
Conclude Marra, nell’esposto presentato alla Procura della Repubblica, affermandola: “Questo personaggio, che lo ritengo incapace di portare la fascia tricolore e non avere a cuore i problemi delle persone diversamente abili.”