“Discorso per un amico” di Erri De Luca, Feltrinelli

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“Discorso per un amico”   è il racconto di un’amicizia tra due uomini, che si sono incontrati per due coincidenze: i libri e le montagne

Il mitico scrittore partenopeo,  traccia un ritratto concreto e poetico del suo amico Diego Zanesco guida alpina, che ha perso la vita nell’estate del 2023 sulla Tofana di Rozes.

“Diego non è caduto mentre scalava. Mentre scalava ha avuto l’infarto che da tempo e in particolare negli ultimi giorni gli procurava stanchezze e disturbi.

Perchè li abbia trascurati non è un mistero per chi di noi lo ha conosciuto. Confidava sulla sua intensa attività fisica, sulla cura dell’alimentazione, sulla conoscenza del suo corpo di non ancora sessantenne. Ma l’infarto è subdolo, maschera i suoi segnali e così distoglie.

Diego è caduto all’indietro a braccia aperte e si è fermato dopo una decina di metri o poco più. Il suo corpo è danneggiato ma integro. Fosse stato vigile avrebbe provato ad attutire la caduta, cadendo in piedi, che invece sono rimasti illesi”.

E ancora De Luca scrive:“In posti lontani abbiamo condiviso notti con le briciole di stelle cadenti, abbiamo respirato i loro pulviscoli incendiati dall’attrito con l’aria. Nel sonno abbiamo sentito la giravolta delle costellazioni con la Stella Polare fissa al centro, a pirolino di roulette.

Abbiamo scippato certe notti così alla vita dei giorni. Distanti da candele, lampadine, fari e torri di guardia, abbiamo fissato nelle pupille la distesa dei puntini luce. ”

Nell’indagare la causa della sua caduta, cercando il punto preciso del suo distacco dalla roccia, De Luca gli restituisce corpo e voce, riporta pagine dei suoi taccuini e passi dalle lettere che negli anni si sono scritti, tracciandone un ritratto concreto e poetico.

E restituisce al contempo, facendoci sentire la roccia sotto le dita, anche il suono degli zoccoli dello stambecco che fugge, il peso del corpo sugli appigli, la ragione stessa di scalare.

L’amicizia, la montagna e i libri si intrecciano in questo  libro con dolcezza, gratitudine e dolore: “Per me rimani Diego, per me insisti, prosegui e io continuo a seguirti”.

L’opera è corredata da bellissime fotografie ed è dedicata a Franziska Taferner, moglie di Diego, che avendo trovato i diari del marito, dove segnava le sue scalate solitarie, li ha dato allo scrittore, che con questo libro glieli restituisce.

Erri De Luca è nato a Napoli nel 1950.

Ha pubblicato con Feltrinelli: Non ora, non qui (1989), Una nuvola come tappeto (1991), Aceto, arcobaleno (1992), In alto a sinistra (1994), Alzaia (1997, 2004), Tu, mio (1998), Tre cavalli (1999), Montedidio (2001), Il contrario di uno (2003), Mestieri all’aria aperta.

Tantissime sono le altre sue opere.

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