Roma – La Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli – IRCCS dell’Università Cattolica del Sacro Cuore ospiterà il prossimo 21 novembre la XV Edizione del Congresso “Trauma Oggi”, organizzato dalla UOC di Chirurgia d’Urgenza e del Trauma, del dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche, diretto dal Prof. Sergio Alfieri. Il convegno è presieduto dal prof. Gabriele Sganga.
Il congresso, che riunirà un nutrito gruppo di specialisti nazionali ed internazionali, si propone di esplorare tematiche di rilevanza crescente per la comunità chirurgica dell’emergenza/urgenza, promuovendo lo scambio delle più nuove conoscenze e e consentendo un vero aggiornamento professionale concentrandosi sulle infezioni in chirurgia, un tema cruciale che influisce sugli esiti clinici dei pazienti chirurgici. Nel contesto dell’era della “precision medicine”, si esploreranno approcci clinici precoci, terapie mirate mediche e chirurgiche, nuove molecole antibiotiche e antifungine e tecnologie avanzate per la gestione delle infezioni intraddominali e dei tessuti molli, con un’attenzione particolare alla gestione delle gravi sepsi intraaddominali che richiedono trattamenti di “addome aperto” associate a speciali tecniche di aspirazione con pressione negativa.
I temi tratteranno della chirurgia d’urgenza e del trauma, esplorando le sfide quotidiane della pratica clinica di fronte a pazienti assai fragile e quasi terminali. Si discuterà di quando e quanto spingersi oltre nel trattamento dei pazienti, identificando limiti e possibili nuovi orizzonti.
Tra le materie che riguardano i traumi vi sono le recenti innovazioni nel trattamento del paziente chirurgico acuto. Le nuove tecniche rianimatorie e intraoperatorie hanno ridefinito concetti consolidati, riguardanti l’uso di tecniche mini-invasive, il drenaggio addominale post-operatorio, la rialimentazione e la dimissione precoce. Inoltre, saranno presentate soluzioni innovative per le lesioni della parete toracica, migliorando gli esiti sia precoci che tardivi.
Tra i partecipanti vi sarà la condivisione di esperienze cliniche reali, offrendo ai giovani chirurghi l’opportunità di presentare casi complessi a un panel di esperti internazionali. Questo confronto consentirà di analizzare le scelte chirurgiche e gli esiti, promuovendo una discussione costruttiva e lo sviluppo di nuovi protocolli di cura e di nuove prospettive terapeutiche.
Quello dei traumi è una emergenza molto sentita. I dati del 2018 dimostrano che i traumi della strada sono stati 175mila, e qualcosa di più addirittura, e di questi, i morti entro i 30 giorni sono stati quasi 3400. I feriti sono stati 250mila. E’ un politrauma. O quanto meno il medico deve assicurarsi che nessun organo sia stato interessato. Il 77% riguarda l’ortopedia, la grande fetta è rappresentata proprio dalle lesioni all’apparato locomotore; dopo di che c’è circa un 70% che interessa congiuntamente o separatamente i traumi dell’addome e del torace e un 35/40% rappresenta le lesioni del cranio. Quello che è importante notare è che spesso ‘politrauma’, tutte queste lesioni possono avvenire nello stesso momento, quindi, l’approccio iniziale, intanto è un approccio rianimatorio, cercare di ristabilire i segni vitali del paziente qualora questi fossero compromessi dopo di che un immediato apparato diagnostico deve escludere queste patologie. Bisogna considerare la definizione di trauma come una ‘epidemia trascurata dell’età moderna’ – che spesso questi pazienti arrivano, purtroppo, in uno stato confusionale o addirittura di coma, quindi, non sono in grado di riferirci né cosa è accaduta (lo rilevano gli infermieri del 118 sulla scena dell’incidente), né sono in grado di dirci cosa fa loro male. Il medico deve escludere che non ci siano lesioni in altri organi, in altri apparati”. Il trauma è ancora rappresentato da un numero crescente di vittime molto spesso giovani e mantiene ancora livelli di mortalità e disabilità inaccettabili. Oltre il trauma da strada, un considerevole numero di casi è rappresentato anche dagli incidenti domestici e dagli infortuni sul lavoro.