Si è dimesso Carmine Zappia, il tabaccaio testimone di giustizia che si era prestato alla politica di Pino Marasco, il sindaco rieletto a Nicotera dopo essere stato “graziato” per condizionamento mafioso da uno scioglimento che era atteso in piena campana elettorale. Un “favore” che lo ha reso miracolato, facilitando la sua corsa in solitaria nella campagna elettorale del giugno 2024 con gli altri partiti, giustamente, intimoriti dalla relazione della Commissione di accesso che lasciava presagire lo scioglimento e con i cittadini restii e indisposti a candidarsi in quel clima di incertezza istituzionale e confusione democratica.
Un disegno politico che è parso a molti commentatori come se fosse stato studiato a tavolino per salvare Nicotera dal quarto scioglimento per condizionamento mafioso, per come scritto e descritto nella oggettiva relazione della Commissione di accesso che non avrà convinto, però, la soggettività di alcuni addetti alla politica nazionale e ministeriale.
Carmine Zappia si dimette da Presidente del Consiglio Comunale e dalla carica di consigliere ad appena un anno dalla sua eclatante candidatura e conseguente elezione, seppur da capolista non era stato votato unitariamente. Adesso la già monca amministrazione comunale, che si era presentata come unica lista e con soli nove candidati, dovrà rimescolare gli incarichi per colmare il vuoto della presidenza del consiglio.
Zappia, seppur le motivazioni ufficiali dicano altro – ma quelle non ufficiali riferiscono il malessere di non sentirsi coinvolto, venendo spesso a conoscenza di fatti amministrativi quando erano stati già decisi – nulla ha potuto svolgere nel suo ruolo per incidere nella comunità nicoterese. In un anno nessun atto, nessun convegno o incontro pubblico sulla legalità, sulla trasparenza amministrativa, sulla democrazia partecipativa. Una delega che gli era stata conferita dal sindaco, per emblema.
A Nicotera cade quindi anche quella speranza che uno come Zappia avrebbe dovuto rappresentare in tema di legalità e rapporto con la società civile che rimane altresì emarginata e non coinvolta da questa amministrazione, che continua ad essere chiusa e arroccata al palazzo.
Un duro colpo per la città all’inizio della stagione estiva. Riusciranno il Sindaco e i rametti della sua incompleta e solitaria maggioranza, priva della democratica componente di una opposizione interna al consiglio comunale, a proseguire continuando ad amministrare rimanendo senza un confronto democratico con la politica locale e la società civile?
Una risposta che la comunità nicoterese attende, ma che difficilmente potrà ricevere stante lo scollamento polito e amministrativo e la voglia silente di non dare mai risposte del proprio operato amministrativo.