Il rapporto sulle dinamiche del lavoro illustra dati preoccupanti per la Calabria.

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Il rapporto stilato dall’Osservatorio statistico dei consulenti del lavoro, traccia un quadro impietoso delle dinamiche del mercato del lavoro nelle province calabresi.

Il tasso di occupazione nella fascia di età tra 15 e 64 anni, è del 43.2% a Catanzaro (92esima posizione su 110 province), del 39.4% a Vibo valentia (104esima posizione), del 38.7% a Crotone (106esima posizione) e del 37.1% a Reggio calabria (110 posizione in classifica). Si registra tuttavia con le sola eccezzioni della province di Reggio e Cosenza di una crescita di questo tasso nelle altre tre province calabresi che varia dal +2.4% al +3.7%, rispetto al 2015. Quello che preoccupa è piuttosto il gap con le realtà più evolute del paese dove le distanze diventano siderali e con il dato medio italiano che si attesta al 57.2%.

Ancora peggio poi quando si passa a esaminare i dati sul cosidetto “Gender-gap” cioè la differenza tra il tasso di occupazione maschile e quello femminile. Solo Reggio calabria (14.7%) e Vibo (17.3%) infatti, registrano un dato superiore alla media nazionale del 18.7%, collocandosi rispettivamente al 37esimo e 55 posto, mentre Catanzaro è all’86esimo posto (22.8), Cosenza è in 99esima posizione (24.6) e Crotone addirittura al 101esimo posto (25.1%). Anche in questo caso unabisso separa le realtà calabresi dalla testa della classifica dove si registranno tassi compresi tra il 6 e il 10%.

La quota di occupati (15-64 anni) con contratti non standard per provincia, a fronte della media italiana del 35.4% registra invece il 48.3% del dato della provincia di Reggio calabria (5° in classifica), del 45.1% del dato di Vibo valentia (11° posizione), Cosenza del 43.9% (18° posizione) e Crotone con il 43.5% (22° posizione).

Differenze non di poco anche in merito alla retribuzione netta media mensile degli occupati alle dipendenze (15-64 anni) per provincia. Di fronte ad un media italiana di 1315 euro, un lavoratotre vibonese ne percepisce 1240 (75° posizione), un lavoratore reggino ne guadagna 1166 (94° posizione), un lavoratore cosentino ne percepisce 1146 (97° posizione), uno crotonese ne guadagna 1139 (98° posizione) e infine un lavoratore catanzarese ne guadagna 1135 (101° posizione).

Il tasso di disoccupazione (15 anni e più) per provincia vede svettare in cima alla classifica Crotone con il 28.3%. Segue Reggio calabria (24.9%), Cosenza (23.7%), Vibo valentia (21.7%) e Catanzaro con il 19.1% a fronte di une media nazionale dell’11.7%.

Il tasso di mancata partecipazione al lavoro (15-74 anni) per provincia vece ancora una volta la provincia di Reggio calabria “maglia nera” con il 46.2%, Vibo con il 43.8%, Crotone con il 43.4% e Cosenza con il 40.4%, Catanzaro con il 39.6%, a fromnte di una media nazionale del 21.6%.

 Il tasso di inattività (15-64 anni) per provincia – cioè l’indicatore che censisce quelli che ne studiano o lavorano – a fronte di una media italiana del 35.1%, vede Crotone con il 45.6%, Catanzaro con il 46.5%, Vibo con il 49.5% e Reggio calabria con il 51.1%.

L’indice sintetico d’efficienza e d’innovazione del mercato del lavoro per provincia vede Vibo in 90esima posizione, Catanzaro 95esima, Reggio Calabria 98esima, Cosenza 105esima e Crotone in 108esima posizione.

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