Nicotera città degli sposi
L’atterraggio in Largo Roberto il Guiscardo dell’elicottero con a bordo gli sposi è diventato un caso. In città i commenti si rincorrono. Nell’episodio ognuno ci coglie quello che vuole a cominciare dai danni per l’amministrazione ormai in attesa delle decisioni del Viminale e finire alle eventuali responsabilità di quanti hanno reso indimenticabile la festa degli sposi. In tanti si schierano dalla loro parte ritenendoli liberi di realizzare il loro sogno per come meglio credevano e non manca chi nella vicenda intravede spunti da valorizzare. Il ragionamento è semplice: le chiese di Nicotera vengono scelte anche da tantissime coppie forestiere per la celebrazione dei matrimoni. Se ne effettuano a decine perchè obiettivamente la location è di eccezionale bellezza. Perchè, allora, non dichiarare Nicotera “città degli sposi” istituzionalizzando il tutto con regolare atto deliberativo e predisponendo iniziative per offrire a sposi e loro invitati spazi sempre più accoglienti?
Il senatore Molinari bacchetta lo Stato
Francesco Molinari, senatore dell’Italia dei valori e membro della commissione parlamentare antimafia, intervenendo sulla vicenda dell’elicottero atterrato con gli sposi a bordo nel centro storico di Nicotera, sollecita lo Stato <a dare segno della sua presenza a queste latitudini oppure a dichiarare ufficialmente la Calabria zona affidata, consapevolmente, alla ‘ndrangheta e alla massoneria deviata>. A suo parere, quanto accaduto a Nicotera <è la chiara sintesi di un modo di vivere in alcune zone della Calabria in spregio alla legalità, alle regole e al viver civile>. Ritiene pure preoccupante che <tutto avvenga sotto gli occhi (in)consapevoli delle istituzioni quali sindaco, prefetto e presidente della commissione regionale amtimafia>. Nessuno vede, nessuno sente, nessuno parla. <Voglio sperare – conclude – di non trovarci al cospetto delle “tre scimmiette sul comò”>. Molinari, tra l’altro, ricorda che Nicotera <è stata sciolta per ben due volte per mafia>.
La relazione del prefetto sul tavolo del ministro Alfano
Una settimana fa il prefetto di Vibo Valentia, Carmelo Casabona, ha inoltrato al ministro dell’Interno Angelino Alfano, la proposta di scioglimento del consiglio comunale per infiltrazioni mafiose negli organi elettivi. La pratica evasa è la conseguenza del lavoro svolto dalla commissione d’accesso tra l’1 febbraio 2016 e l’1 agosto successivo passando al setaccio un’imponente mole di atti amministrativi, relazioni, documenti. Non ha, pertanto, nessuna attinenza con l’episodio dell’elicottero sul quale sono i corso indagini da parte della Procura. A base della proposta di scioglimento ci sono, “more solito”, condizionamenti della criminalità organizzata, irregolarità negli atti amministrativi, frequentazioni sbagliate da parte degli amministratori. Dando per scontati gli effetti negativi del volo dell’elicottero, la città corre incontro al terzo scioglimento consecutivo in undici anni.
Verso il terzo scioglimento
La legislatura guidata dal sindaco Franco Pagano parrebbe destinata a chiudersi anticipatamente. La Prefettura nei giorni scorsi ha, infatti, inviato al ministro dell’Interno Angelino Alfano la relazione contenente gli esiti del lavoro della commissione d’accesso che ha spulciato tutte le carte prodotte dall’amministrazione dal novembre 2012 a luglio 2016. L’episodio dell’elicottero potrebbe giocare un ruolo decisivo. La decisione del ministro, anche sulla scorta del clamore mediatico degli ultimi giorni, non dovrebbe tardare. La città potrebbe trovarsi di fronte al terzo scioglimento in undici anni. Un “record” che condizionerebbe in maniera pesante ogni prospettiva di sviluppo. La commissione straordinaria ha, infatti, varcato la soglia di palazzo Convento nell’agosto del 2005 e nell’agosto del 2010.
dieci anni. Un dato sul quale bisognerà riflettere. Il tempo non mancherà perchè prima che gli elettori tornino nelle cabine elettorali bisognerà aspettare la primavera del 2018.
Scioglimenti, il Vibonese paga il prezzo più alto
Potrebbe essere quella di lunedì prossimo la riunione del Consiglio dei ministri che potrebbe sancire il terzo scioglimento in undici anni per il consiglio comunale. L’iter era stato avviato dal prefetto Giovanni Bruno ed è stato poi completato dal suo successore Carmelo Casabona. In realtà, il Vibonese con i suoi sedici comuni sciolti, continua a pagare un prezzo troppo alto per i condizionamenti e le infiltrazioni della criminalità organizzata. Peraltro, la gestione delle commissioni straordinarie non sembra essere uno strumento adeguato per modificare la realtà. Il loro operato spesso passa senza lasciare traccia e, nel caso di Nicotera, il risultato potrebbe essere devastante. Il rischio concreto è che la comunità possa continuare a vivere sotto la cappa di un fenomeno non facile da arginare, mentre della sua immagine, del suo tessuto socio-economico-culturale e della sua sua storia ci sarà da raccogliere solo le ceneri.
L’elicottero atterra nell’Arena di Giletti
Il “caso elicottero” nel primo pomeriggio di ieri è atterrato pure negli studi dell’Arena, nota trasmissione di Rai1, condotta da Massimo Giletti. Per quasi un’ora l’intera vicenda è stata analizzata in ogni suo aspetto e arricchita con interviste e collegamenti esterni con il centro storico di Nicotera e con il procuratore Sirgiovanni. In studio anche l’avv. Guido Contestabile, legale di fiducia di Antonio Gallone, e l’on. Nunzia De Girolamo, nonché i giornalisti Klauss Davi e Myrta Merlino. Non ha accettato l’invito il sindaco Franco Pagano. Il dibattito, come al solito ricco di vivacità, non ha aggiunto nulla di nuovo a quanto già si sapeva. Tutti i presenti si sono trovati d’accordo nel definire il fatto grave e inaccettabile, nonché sintomatico di un carente modo di vivere la legalità.
Alfano non decide, cresce l’attesa
Il verdetto del Viminale sulla proposta di scioglimento del Consiglio avanzata dal Prefetto non sembra dover maturare in tempi brevi. Il rappresentante del Governo, nel corso del Comitato per l’ordine e la sicurezza dello scorso 16 settembre, ha incaricato l’Arma di stilare una relazione sul “caso elicottero” per segnalare ad Alfano il comportamento <anomalo> del sindaco Pagano. Tutto lascia pensare che il terzo scioglimento è dietro l’angolo e, con ogni probabilità, un’altra triade commissariale salirà le scale per andare a sedersi nella stanza dei bottoni. La lettura dei contenuti della relazione che sarà posta a base del provvedimento ministeriale dirà in che misura l’elicottero avrà inciso sulla decisione. Intanto, sorge un dubbio: per ottenere lo scioglimento di un ente è corretto utilizzare un caso giudiziario ancora in itinere e che potrebbe anche concludersi con l’assoluzione degli amministratori indagati?
Pagano si dimette, commissariamento in arrivo
Mentre la Dda di Catanzaro prosegue le sue indagini sul “caso elicottero”, la città aspetta in tutta calma lo scadere dei venti giorni a disposizione del sindaco Franco Pagano per il ritiro delle dimissioni. Ormai si è agli sgoccioli. Lunedì, salvo ripensamenti dell’ultimo momento, che, comunque, appaiono del tutto improbabili, la legislatura targata Pagano si spegnerà. A Palazzo Convento dovrebbe insediarsi un commissario prefettizio che potrebbe rimanere in carica 7-8 mesi oppure poche ore. Dipende da cosa deciderà il Viminale rispetto alla proposta di scioglimento avanzata dal Prefetto.
- Tags: schegge d'elicottero