Una donna nuovo questore di Catanzaro.

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Giuseppe Racca se ne va e al suo posto di Questore di Catanzaro, arriva una donna, una specchiata servitrice dello stato, capace di unire il dialogo alla fermezza: Amalia di Ruocco, già questore di Teramo e Rovigo e che prima del nuovo incarico prestava servizio presso l’Ufficio Centrale Ispettivo di Roma. Un curriculum di tutto rispetto per lei – laureatasi in iurisprudenza presso l’Università di Napoli e poi in diritto canonico presso la Pontificia Università Lateranense di Roma –  che dopo aver vinto il concorso per Commissario di Polizia venne assegnata dapprima alla Questura di Venezia e poi alla Questura di Roma dove resta ben quindici anni nei quali è sempre impiegata in prima linea in servizi di ordine pubblico tra i più delicati, ricevendo numerosi attestati di riconoscenza dai cittadini, associazioni e istituzioni. Dal novembre 2000 svolge le funzioni di Vicario del Questore a Sondrio e successivamente a Rieti e a Venezia. In seguito le sue capacità di mediazione anche nei conflitti sociali si rivelano in pieno nel 2004 allorquando – Qustore a Rieti – viene in missione a Potenza per gestire tutti i servizi di ordine pubblico connessi allo sciopero della Fiat di Melfi, dove peraltro viene ferita in uno scontro con i manifestanti. Tre anni dopo scatta la promozione a Dirigente Superiore della Polizia di Stato e viene assegnata con l’incarico di Questore prima a Rovigo e poi nel 2009 a Teramo. Nuovo balzo in avanti quattro anni dopo- nel 2013 – quando viene chiamata a prestar servizio presso l’Ufficio Centrale Ispettivo dove, oltre alle ispezioni ordinarie per lo più presso Questure e Commissariati, viene incaricata di svolgere diverse inchieste delicate nei confronti di vari uffici.

Una figura professionale poliedrica a detta di tutti  – amici e collaboratori – che se da un lato ha svolto i vari compiti assegnateli con una mentlità aziendale dall’altro non ha mai trascurato il rapporto con gli altri organi di pubblica sicurezza, con i sottoposti, il territorio e con la gente comune. Lo provano ad esempio l’attenzione verso la trasparenza e la comunicazione, il coordinamento dei vari servizi con le  altre Forze di Polizia, attraverso continui e costanti incontri organizzativi, lo snellimento delle procedure e la riorganizzazione dei processi lavorativi, la cura verso la formazione continua del personale e il miglioramento degli ambienti di lavoro ed infine l’esaltazioine continua e costante del concetto di legalità non mediante le solite passerelle mediatiche ma attraverso il varo di progetti concreti come quello del contrasto alle stragi del sabato sera con controlli su strada (alcool e droga) con incontri persino nelle discoteche e l’innovatico percorso educativo insieme con genitori e docenti delle scuole sul tema dell’educazione all’affettività con particolare riferimento allo sviluppo dell’intelligenza emotiva.

 

 

 

 

 

 

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