I commissari della Sanità hanno stabilito che il finanziamento per le strutture private accreditate sarà di 203 milioni di euro. Il decreto è stato firmato da Massimo Scura e Andrea Urbani lo scorso 20 dicembre. Circa 198 milioni saranno destinati agli istituti che erogano prestazioni sanitarie ospedaliere. le somme sono così divise: la provincia di Cosenza oltre 66 milioni di euro, Catanzaro 49 milioni; Reggio Calabria 42,5 milioni, Crotone 32 milioni e Vibo Valentia 5,5 milioni.
La parte più consistente, quindi, è quella assegnata a Cosenza (spiccano in questa provincia IGreco Ospedali Riuniti con 20 milioni di euro e Casa di Cura Rosano a cui vano cirtca 15 milioni). Nel Catanzarese, il finanziamento più rilevante va al Sant’Anna Hospital al quale sono stati assegnati 24,6 milioni di euro, mentre 11.7 milioni vanno a Villa del Sole. Quattordici i milioni assegnati invece, nel crotonese, all’Istituto Sant’Anna e 7.8 milioni al Romolo Hospital. A Reggio calabria, spiccano poi i contributi concessi al Policlinico Madonna della Consolazione (12.5 milioni di euro) e all’Istituto Ortopedico del Mezzogiorno (11.8 milioni). Nel vibonese infine, 5.5 milioni di euro che sono stati assegnati a Villa dei Gerani.
Al Vibonese – come sempre la cenerentola delle province calabresi – va quindi appena il 2.5% del totale del budget complessivo assegnati per l’appunto a Villa dei Gerani – guidata dal dinamico dott. Antonino La Gamba – che è l’unica struttura saniatria privata convenzionata con il SSN esistente sul nostro territorio che opera da cinquanta anni e che è un punto di assoluta eccellenza nel panorama sanitario, provinciale e non solo.
Il provvedimento viene però presentato da alcuni media – secondo gli stessi imprenditori privati – sotto un profilo ingiusto quale quello di una “regalia” concessa agli istituti privati. Ma non è colpa dei privati se la sanità pubblica, dove pur esistono tantissimi centri di eccellenza, non riesce a sopperire alle esigenze di una popolazione che invecchiando sempre di più ha sempre più bisogno di cure. Una sanità pubblica che laddove non si è proceduto con tagli lineari e si è proceduto ad una seria opera di razionalizzazzione di costi e strutture regge mentre, sopratutto al sud, arranca. Le strutture private non fanno altro che sorreggere l’impalcatura del SSN e danno non solo ottimi servizi ma anche posti di lavoro.
A tale proposito va segnalata la vicenda del Marrelli Hospital dove sono a rischio 80 lavoratori in quanto il budget stanziato è ritenuto insufficente. I lavoratori infatti – dopo essersi recati nella sede della Cisl – hanno preannunciato la volontà di portare avanti nuove forme di protesta.
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