Non si placano le polemiche scatenate dall’assessore comunale all’ambiente Antonio Scuticchio, che ieri – entrando nel merito della questione dei lavoratori rimasti fuori dal passaggio alla nuova ditta che si occuperà del servizio raccolta rifiuti sul territorio comunale, la Dusty Srl – avrebbe dichiarato che perdere il proprio posto di lavoro “non è la fine del mondo”.
Scuticchio è ritornato oggi sull’infelice frase e con una nota ha dichiarato di “non aver mai detto al giornalista che non è la fine del mondo se gli operai perdono il lavoro. Mi guarderei bene dal fare un’affermazione del genere. Ho soltanto detto loro, come per altro ribadito in altre occasioni, che non devono pensare che il 18 gennaio sia la fine per loro, o che sia la fine del mondo ma che anche dopo quella data devono continuare a sperare e a lottare, e il Comune farà tutto quanto è di sua competenza per assicurare i diritti dei lavoratori al pari dei diritti della cittadinanza ad avere un servizio efficiente».
Parole che però non hanno al momento convinto nè i sindacati e nè gli operai. Sopratutto lo Slai-Cobas guidato da Nazzareno Piperno, che oltre a richiedere le dimissioni dello stesso Scuticchio, ha anche chiesto un nuovo urgente incontro al prefetto di Vibo, “riguardo al mancato rispetto da parte della Dusty, quale società subentrante nel servizio r.s.u. presso il Comune di Vibo Valentia, della clausola sociale – che a sua volta richiamava l’accordo prefettizio del 20 agosto 2014 – inserita nel bando di gara che contemplava l’obbligo di assunzione di 70 lavoratori provenienti dalla società cessante ASED”.