Colonia di uccelli a Nicotera, nella parte bassa del centro storico.

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Vincenzo Francica non avrà creduto ai suoi occhi quando – lo scorso ottobre – trovandosi nella piccola villetta comunale nei pressi della Cattedrale di Nicotera – si è imbatutto in un insolito “turista”: un piccolo esemplare forse di falco o di poiana. La bellissima creatura – che adesso sta spopolando su Facebook dove Vincenzo ha postato oggi le foto scattate, tra cui quella che vi proponiamo a corredo di questo articolo – non solo non è parsa intimorita dalla sua presenza ma si è per l’apppunto lasciata fotografare con una disinvoltura da consumata vedette.

Ebbene incuriositi da questo fatto –  abbiamo raccolto alcune testimonianze dalle quali abbiamo appreso che il piccolo uccello non sia solo ma che nelle campagne attigue alla parte bassa del centro storico nicoterese, vi sia ormai da tempo una piccola colonia stanziale di questi uccelli che in queste zone – complice lo spopolamento che ha interessato il luogo –  hanno trovato un abitat ideale visto che nessuno li disturba e che il cibo non manca. Anzi qualcuno del posto dice che addirittura il numero degli esemplari presenti sarebbe aumentato. Una notizia che – se confermata – farebbe di certo la gioia degli ambientalisti e degli amanti della natura. E forse sarebbe il caso di avvertire qualche associazione ambientalista – WWF e LIPU ad esempio – che potrebbe chiarirci di che specie specifica si tratta e cosa si può fare per tutelare i graziosi “visitatori”.

I falchi – lo ricordiamo – apprtengono ad un genere di uccelli rapaci della famiglia dei Falconidi diffusi in tutto il globo – unico genere della sottofamiglia Falconinae. La struttura corporea e il piumaggio di questi esseri dimostrano che essi sono perfettamente adatti a catturare prede vive, sia in aria sia su territori aperti. I cosiddetti falchi nobili (tra cui sono compresi i falchi cacciatori, i falchi pellegrini, i falchi lodolai, i falchi della regina e gli smerigli) sono superiori a tutti gli altri animali sia per la velocità che possono raggiungere in volo, sia per la straordinaria rapidità con cui si calano in picchiata con vigorosi battiti delle ali. I falchi «libratori», al contrario, (che comprendono i gheppi, i falchi grigi e i falchi cuculi) catturano la preda a terra, dopo aver perlustrato il territorio librandosi immobili nell’aria, oppure calandosi in picchiata da un punto di vedetta. Tra il più piccolo e il più grande rappresentante del genere Falco vi sono differenze di peso e di dimensioni marcatissime; il gheppio americano (Falco sparverius), ad esempio, pesa all’incirca 100 g, mentre la femmina del girfalco (Falco rusticolus) può raggiungere un peso di 2000 g; tutti i Falconidi presentano comunque le seguenti caratteristiche: a) Capo piuttosto piccolo, occhi grandi e piuttosto scuri, circondata da una zona cutanea glabra; striature scure sulle guance; becco robusto fortemente arcuato, provvisto di una tagliente sporgenza su entrambi i margini del ramo superiore, e di corrispondenti incavi nel ramo inferiore; narici arrotondate, in genere munite al centro di una piccola protuberanza; b) Corpo di linea aerodinamica, con ali lunghe e appuntite, e coda generalmente piuttosto lunga; c) Piumaggio formato da penne dure; zampe robuste, con dita molto lunghe, soprattutto le centrali; d) Al contrario degli Accipitridi, che uccidono le prede con gli acuminati artigli delle zampe, i Falconidi si servono degli arti inferiori soltanto per afferrare e trattenere le vittime, che uccidono poi spezzando loro la nuca con il becco. I falchi non costruiscono nidi, ma depongono e covano le uova nei vecchi nidi di altri uccelli, all’interno di alberi cavi, su spuntoni rocciosi, oppure in un avvallamento che scavano nel terreno. Le uova hanno il guscio giallo, coperto di macchie brune più o meno fitte. La femmina, soprattutto nelle specie di maggiori dimensioni, è notevolmente più grande e pesante del maschio. Tale fatto sembra avere una funzione importante nella suddivisione dei compiti durante l’incubazione delle uova e l’allevamento dei piccoli: il maschio infatti, grazie alla sua maggiore velocità, provvede a procurare il cibo per l’intera famiglia, mentre la femmina si assume l’onere della cova, dell’assistenza e della difesa dei figli. Soltanto quando essi non hanno più bisogno di protezione, ma nello stesso tempo è loro necessaria una alimentazione più abbondante, anche la femmina si dedica alla caccia, riuscendo spesso a catturare prede più grandi di quelle uccise dal compagno. Per quasi tutti i falconini l’incubazione dura circa 30 giorni, mentre il periodo che i piccoli trascorrono nel nido si aggira sulle 4 settimane per le specie minori, e attorno alle 7 per quelle maggiori.

La poiana comune – invece – detta anche bozzago, bozzagro, bozzegro, buzzago, buzzagro o abuzzago, è un uccello rapace della famiglia Accipitridae. Ha una lunghezza tra i 51 e i 57 cm con una apertura alare dai 110 ai 140 cm mentre il suo peso si aggira fra i 520 e i 1000 g per il maschio e 700-1300 g per la femmina, rendendolo un predatore di medie dimensioni. È un rapace di forme compatte con ali ampie e arrotondate e una coda piuttosto corta. Il colorito è bruno scuro superiormente e molto variabile inferiormente; solitamente la superficie inferiore delle ali è bruna leggermente barrata di nerastro con macchia scura al polso e area chiara sfumata al centro, mentre la coda presenta numerose sottili barre scure. In volo la testa appare incassata fra le spalle e le ali sono tenute leggermente rialzate (profilo frontale a forma di “V” aperta). Posata appare tozza con il capo incassato fra le spalle. È un predatore dalle relative scarse abilità, si comporta da puro opportunista. Spazia fra prede come, per la maggior parte, piccoli mammiferi roditori quali arvicole, topi campagnoli, toporagni, lepri e conigli selvatici. Si spinge poi a uccelli e nidiacei, rettili, invertebrati e anfibi vari a seconda delle specie presenti. Capita che si nutra anche di carcasse se se ne presenta l’occasione, però solo in mancanza di prede. La tecnica di caccia della poiana consiste nel restare appollaiata cercando di individuare possibili prede, anche se talvolta si cimenta in voli di esplorazione sfruttando le correnti ascensionali. La poiana costruisce un solo nido sugli alberi e su rocce isolate. La femmina depone solitamente 2 o 3 (più raramente 1 o 4 ) uova nel nido tra marzo e maggio. Le uova sono bianche con macchiettature grigie o brune. La cova dura 34 giorni, e si alternano sia i maschi che le femmine. I piccoli restano nel nido per i successivi 40-50 giorni.

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