Mileto – come molti sanno – fu città è sede vescovile fin dall’XI secolo, quando proprio Ruggero I il Normanno, ottenne la fondazione dell’episcopato da papa Gregorio VII. La diocesi di Mileto fu la prima di rito latino nel meridione d’Italia, dopo che il rito greco-bizantino aveva sostituito il rito romano e acquisì notevole importanza nei secoli anche grazie alla sua vastità e ai privilegi fondativi di cui era portatrice. La città, è legata al nome degli Altavilla, in particolar modo a quello di Ruggero primo a cui si deve la fondazione dell’abbazia della SS. Trinità di Mileto (1081), in cui lo stesso conte venne sepolto e lì rimase nel sonno eterno, fino al terribile terremoto del 1783 che distrusse la vecchia Mileto, poi ricollocata sul sito attuale.
Da qui prendono dunque le mosse due interessanti iniziativa promosse dall’associazione culturale vibonese “Art Contest” presieduta da Giovanni De Pascali, al fine di suscitare l’interesse collettivo proprio nei confronti di Ruggero. La prima di queste iniziative, mira a far tornare in Calabria, il sarcofago con le spoglie di Ruggero, attualmente custodito nel Museo nazionale di Napoli. Richiesta che il sodalizio, ha inoltrato al ministro dei beni e delle attività culturali, Dario Franceschini.
Il Sarcofago – lo ricordiamo – è di epoca romana (databile al III sec.d.C.) e fu riutilizzato come sepoltura del gran conte normanno (morto nel 1101). Già collocato nella chiesa abbaziale della SS. Trinità a Mileto in Calabria dopo il crollo della chiesa stessa, a seguito del terremoto del 1783, fu trasferito dai Borboni a Napoli, dove si trova tuttora esposto nel Museo Archeologico Nazionale (inv. 264739). E’ realizzato in marmo bianco e misura cm 180 in altezza, cm 240 in lunghezza, e cm 92 in larghezza e mostra sul fronte delle strigilature convergenti verso il centro, dove campeggia una splendida porta chiusa, mentre il coperchio è a spiovente ed imita un tetto coperto da tegole, con due busti romani acefali ai lati. Nei due frontoni laterali figuravano un tempo teste di Gorgoni di cui restano solo ancora i fluenti capelli essendo stati i loro visi rilavorati in forma di croci greche.
Riaccoglierlo potrebbe rappresentare l’avvio di una fase di rinnovata valorizzazione, poiché in un unico luogo, cioè nel Museo di Mileto, si verrebero a trovare oltre allo stesso, quello della moglie Eremburga di Montain, anch’esso custodito a Napoli.
La seconda iniziativa invece – curata dalla direttrice artistica “Art Contest” Caterina Rizzo – è la mostra “Rogerius, l’alba del nuovo Regno” – realizzata in cooperazione con il Polo Museale della Calabria – che si terrà sempre nella suggestiva cornice del Museo di Mileto, dal 18 al 31 marzo e nella quale si potranno ammirare opere pittoriche e scultoree e come ospite d’onore, vedrà la partecipazione dell’artista toscano Raffaele De Rosa.