Lunedì 13 marzo alle ore 17.00, presso la Sala conferenze del Sistema Bibliotecario Vibonese (SBV) diretto dal prof. Giulberto Floriani, si terrà un interessante convegno sul tema “Catastrofi naturali, catastrofi culturali. Scenario e progetto”. L’inziativa è stata organizzata dall’Ordine provinciale degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori della provincia di Vibo presieduto dall’architetto Fabio Foti. Ad introdurre i lavori dell’assise, sarà lo stesso direttore Floriani e a seguire relazionerà sul tema in oggetto, il prof. Luigi Maria Lombardi Satriani, professore di etnologia all’università La Sapienza di Roma.
Lo stesso Satriani, dunque, affronterà un tema che i tragici eventi di Rigopiano e dell’Hotel di lusso costruito alle pendici del Gran Sasso, spazzato via da una gigantesca slavina, hanno reso purtroppo estremamente attuale: quello delle catastrofi. Verrà quindi affrontata la tematica che le catastrofi naturali rendono evidenti l’assoluta sproporzione tra noi esseri umani delimitati dalla nostra finitudine e fragilità e l’enorme forza della natura che afferma, a volte (eruzioni vulcaniche, alluvioni, disastri ecologici terremoti, slavine), la sua smisurata capacità di distruzione e morte. Eventi ai quali, si accompagnano quasi sempre catastrofi culturali per i terremoti psicologici che scatenano nelle vittime, protagoniste a vario titolo coinvolte.
Lombardi Satriani spiegherà poi come si sia sviluppata progressivamente una sensibilità rispetto all’ambiente estremamente utile per renderci sempre più cauti nel comportamento predatorio nei confronti della natura, così come veniva concretamente attuato, magari con le motivazioni di copertura dell’inarrestabilità del progresso, dello sviluppo che rendeva senza dubbio indispensabile l’opera invasiva perché “lo sviluppo non si può certo arrestare”, pur sottolineando come il pensiero verde, non sia però privo di ingenuità, poichè una natura incontaminata non esiste in nessun caso da quando l’uomo è apparso sulla terra modificando comunque, in maniera più o meno incisiva, per renderlo più adatto alle proprie esigenze.
Satriani spiegherà quindi come sia indispensabile ancorarsi a un pensiero critico, da conquistare volta a volta individualmente senza subire mode correnti o suggestioni di modelli imperanti. La relazione procederà infine, nella sua ultima parte, a richiamare alcuni scenari catastrofici rappresentati da film di grandi registi e di enorme successo a comijciare dal celeberrimo La terra trema di Luchino Visconti (1948).