Nessuno certo si aspettava risultati come quello del piccolo comune di Casole Bruzio, che è il centro urbano più virtuoso della Calabria nella raccolta differenziata dei rifiuti, con una percentuale dell’87,61% e forse neanche un dato simile a quello della provincia più “riciclona” – Cosenza – che registra il 35.3% di raccolta differenziata. Ma quel 6.27% – che si evince dai dati del Rapporto Arpacal – fa veramente capire che, per quanto riguarda la nostra città, la raccolta differenziata sia ancora una specie di miraggio. Un dato che fa apparire esaltante, persino quello medio dell’intero vibonese che è del 19.1% e che ci colloca 40esimi su cinquanta comuni (301esimi sui 409 centri abitati dell’intero territorio regionale).
Lo riporta il Dossier denominato “Comuni ricicloni” publicato anche online da Legambiente che si basa sui dati forniti dall’Arpacal e lo conferma il Catasto Rifiuti dell’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale).
Peggio di noi insomma sono riusciti a fare solo Acquaro, – dove si è fermi sull’incredibile dato dello 0% – San Gregorio d’Ippona (0.11%), Briatico (0.50%), Sorianello (0.775), Spadola (1.16%), Simbario (1.56%), Dinami (4.33%), Serra san Bruno (4.67%), Sant’Onofrio (4.92%), Parghelia (5.13%) e Vibo valentia (5.44%).
Se diamo un occhiata ai comuni della stessa fascia di popolazione – a parte Serra San Bruno dove la raccolta differeniata è ferma anche lì al palo – notiamo altresì che il dato nicoterese è molto basso rispetto a quello degli altri centri che rientrano nella stessa categoria demografica del nostro. A Tropea infatti, la raccolta differenziata arriva al 29.84%, a Mileto si arriva al 30.12%, a Pizzo si tocca il 35.20% fino alla vetta toccata da Filadelfia, con il 62.64%.
La raccolta differenziata – lo ricordiamo – è una sorta di selezione di rifiuti in maniera piú o meno semplificata, al fine di riutilizzare tutto ció che é riciclabile, traformare tutto ció che puó avere un altro utilizzo in prodotti o energia, infine smaltire tutto ció che non puó essere utilizzato nuovamente. E dopo le prese di posizione dell’Unione europea sul tema, ad oggi, risulta che tutti i comuni italiani hanno l´obbligo di mettere in atto una raccolta differenziata, organizzata a propria discrezione ma che segua delle linee guida generali.
Eppure i vantaggi dell’attuazione della raccolta differenziata sono noti e ben documentati anzi possiamo dire che ormai, oggigiorno, un comune che non attua la raccolta differenziata stessa o la fa “all’acqua di rose” è un comune che non dovrebbe fregiarsi dell’appellativo di “civile”.
Il primo beneficio è sicuramente di tipo ambientale in quanto, grazie alla raccolta differenziata, è possibile superare la devastazione provocata da un vetusto sistema di raccolta basato sul conferimento in discarica degli stessi. Inoltre, grazie al riciclo dei materiali è possibile ridurre le emissioni di gas a effetto serra nell’atmosfera.
Ma i vantaggi derivanti dalla realizzazzione di un efficente sistema di raccolta differenziata sono anche di tipo economico, seppur quest’ultimi – si badi bene – dipendono dal grado di purezza del rifiuto, nel senso che il prodotto riciclato deve essere economicamente più sostenibile di quello ottenuto processando materia prima. Basti pensare alla creazione di nuove filiere produttive, alla creazione di nuovi posti di lavoro e ai movimenti di capitale. In Italia difatti, solo il riciclaggio della plastica genera un bussiness da 700 milioni di euro. Un comune che poi attua la raccolta differenziata, può applicare infine, sconti e bonus sulle bollette della TARSU e questo è un aspetto di non poco conto, visti i tempi di crisi che attanaglia famiglie e attività commerciali, specie in realtà locali come la stessa Nicotera, dove il livello della tassazione è alto.
Ma – stando in Calabria e nel Sud in generale – vi è anche un altro motivo che dovrebbe spingere enti locali come il nostro ad realizzare sui propri territori un sistema di raccolta differenziata dei rifiuti e cioè che spesso le mafie – tra cui la nostra ‘ndrangheta – hanno da tempo messo le mani sul bussiness dei rifiuti non differenziati.
Tornando alla nostra Nicotera poi è bene sottolineare che, in un paese dove già vi sono gravi problemi ambientali – dalle condizioni di salute del mare alla mancata presenza o valorizzazzione del verde cittadino ed extraurbano, dal problema idrico alla presenza di siti con eternit – il mancato decollo della raccolta differenziata stessa, aggiunge un altro tassello negativo che allontana il sogno di fare della nostra, una città della salute e del benessere, pulita e accogliente, che invece potrebbe rappresentare un motivo di attrattività, anche dal punto di vista turistico.
Lo hanno ad esempio ben capito centri a noi vicini come Rombiolo, Limbadi e San Calogero dove la raccolta differenziata è arrivata – rispettivamente – al 50.1%, al 41.8% e al 37.1%. E per questo cogliamo l’occasione – come Mediterraneinews.it – di lanciare un appello alla Commissione straordinaria che regge le sorti del nostro Municipio, affinchè attivi tutte le procedure necessarie a far entrare anche Nicotera dell’ormai sempre più lungo elenco dei comuni virtuosi dal punto di vista dell’ambiente.