“Per molti personaggi del sottobosco politico di Pizzo, Gianluca Callipo rappresenta un’ossessione. Non gli hanno mai perdonato il fatto che sia giovane e che sia riuscito in brevissimo tempo a fare molto di più e molto meglio di quanto loro abbiano fatto in decenni”
E questo l’incipit di una nota del circolo PD di Pizzo calabro per il quale “il fatto che Callipo abbia permesso alla città di Pizzo di risollevarsi e di guardare avanti con fiducia, rende ancora più evidente i fallimenti di una vecchia classe dirigente che oggi ha un solo modo per rendersi visibile: attaccare il sindaco e affidare la propria frustrazione ai social network o al passaparola da bar. Ma non si rendono conto che hanno credibilità pari a zero dinnanzi a un’opinione pubblica cittadina che sa bene come sono andate le cose negli ultimi decenni e sa bene che gli stessi che oggi puntano il dito sono quelli che hanno condotto Pizzo sull’orlo del baratro”.
“Negli ultimi cinque anni, però, – continuano i dem – grazie al lavoro fatto dall’attuale amministrazione, le cose sono cambiate. Le uniche incognite che ancora gravano su Pizzo vengono proprio dal lontano passato. Prendiamo, ad esempio, la questione legata al piano di riequilibrio, resosi necessario per far fronte a un buco nei bilanci di quasi 9 milioni di euro che l’Amministrazione Callipo ha trovato al momento del suo insediamento. Debiti alimentati dalle vecchie amministrazioni che erano incapaci di incassare quanto dovuto dai grandi creditori che si permettevano il lusso di non versare un euro nelle casse comunali. Amministrazioni che ignoravano i creditori, a cominciare dalla Regione Calabria, che ancora oggi vanta crediti per 5 milioni di euro pari al costo dell’acqua potabile consumata in città per 20 anni e mai pagata. Amministrazioni che hanno maturato nei confronti del proprio sindaco debiti milionari, come nel caso della vicenda della Chiesetta di Piedigrotta, che ha visto la famiglia di un ex primo cittadino incassare quasi un milione di euro da parte dello stesso Comune che guidava. Lo stesso ex sindaco che non mosse un dito per cercare di porre rimedio al contenzioso con la Tefisel, l’ex società di riscossione della quale egli stesso era stato un dipendente, lite partita da fatture non pagate dal Comune per circa 200mila euro ma che alla fine è costata ai cittadini di Pizzo oltre un milione di euro. Non è certo un caso che alla fine sempre quel sindaco venne sfiduciato dalla sua stessa maggioranza e mandato a casa, a dimostrazione che la misura era colma anche per chi avrebbe dovuto sostenerlo politicamente.
Ancora più paradossale è la vicenda alcuni dipendenti comunali in mobilità, andati progressivamente in pensione nel corso degli anni. Per questi lavoratori il Comune ha continuato a percepire indebitamente, fino al 2010, i contributi statali destinati al pagamento dei loro stipendi, nonostante fossero già stati messi a riposo. Alla fine, il conto che il ministero dell’Interno ha presentato al Comune di Pizzo è stato di un milione e 300mila euro”.
“Stiamo parlando di vicende che coinvolgono coloro che oggi puntano il dito verso Callipo, nella speranza che qualcuno guardi proprio il loro dito accorgendosi a chi è attaccato e raccogliere così qualche briciolo di visibilità. Più sfacciato è poi – si legge ancora nella nota – addirittura il tentativo di chi non cerca soltanto visibilità, ma è interessato principalmente al potere e tenta di tornare alla guida del Comune, incarnando più di altri un passato che non vuole passare. In questo quadro sinceramente desolante per qualità della politica e quantità di maldicenze, Callipo rappresenta l’unica vera speranza per Pizzo e il Partito democratico ne è profondamente convinto”.
“A consolidare questa certezza – conlude il circolo – ci sono i risultati degli ultimi 5 anni, durante i quali il giovane sindaco ha dimostrato di non mollare mai, anche dinnanzi a un’eredità cosi pesante in termine di debiti e inefficienze amministrative. Cinque anni durante i quali interi quartieri sono stati riqualificati, il sistema scolastico è stato ottimizzato, la risorse culturali e monumentali sono state valorizzate al meglio, la tutela dell’ambiente e la pulizia della città sono diventate priorità ineludibili, il turismo è cresciuto a ritmi vertiginosi attirando milioni di euro di investimenti privati. Questi sono fatti incontrovertibili e le chiacchiere, come al solito, stanno a zero.